Una rapina a più di 1.200 chilometri da casa: trasferta da Crotone a Valenza, in provincia di Alessandria, per il colpo a un laboratorio orafo. Storia di fine agosto, il 29 per l’esattezza, emersa oggi, quando i carabinieri hanno reso noto l’arresto di due dei presunti autori dell’assalto.

La scena poco prima di mezzogiorno: in via Martiri di Leno i banditi entrano in azione armati di pistola e a volto coperto. Indossano maschere di Carnevale, sono in quattro. Uno di loro finge di dover consegnare un pacco e riesce a farsi aprire le porte dalle dipendenti: dietro di lui ci sono i complici che provano a irrompere nel negozio per la loro scorribanda prima che l’ingresso fosse bloccato e fosse dato l’allarme al 112. Il tentativo dura 7 secondi, per i rapinatori in trasferta non c'è niente da fare: sono costretti alla fuga e vengono intercettati da una pattuglia dei carabinieri che arriva sul posto grazie all’attivazione del piano antirapina della Compagnia di Alessandria. L’inseguimento dura poco: l’auto usata dai banditi, un’utilitaria risultata poi rubata, viene abbandonata presto in un parcheggio. La fuga prosegue a piedi, ciascuno in una direzione diverse, per rendere più difficile la cattura.

Uno dei rapinatori ha poca fortuna: riesce a cambiarsi gli abiti rubandone alcuni appesi a uno stendino, prova a nascondersi tra la vegetazione ma viene pescato dai militari. Un altro viene fermato in una strada poco distante. A bordo dell’auto abbandonata restano una maschera di carnevale e il pacco usato per la finta consegna. 

I due, che hanno 23 e 34 anni e sono entrambi della provincia di Crotone, sono stati arrestati per tentata rapina pluriaggravata. Dopo la convalida del gip del Tribunale di Alessandria sono finiti agli arresti domiciliari.

Nelle tasche di uno dei due sono state trovate le chiavi di un’auto “pulita”, parcheggiata nello stesso piazzale in cui hanno abbandonato l’utilitaria usata per la rapina. Era il mezzo su cui si sarebbero dati alla fuga sperando di non essere riconosciuti. Tutto pianificato nei dettagli: fossero riusciti a entrare nel laboratorio orafo forse avrebbero messo a segno il colpo per poi sparire, chissà. Per ora di sicuro le indagini continuano per individuare gli altri due rapinatori sfuggiti all’arresto a bordo di una terza autovettura. E la caccia è aperta anche ai basisti: i carabinieri credono che i banditi in trasferta non abbiano fatto tutto da soli.