La quinta commissione di Palazzo Bachelet ha votato all'unanimità per il magistrato che ha lavorato una vita al fianco di Giuseppe Pignatone. Amato, dopo aver sfidato Gratteri a Napoli, è destinato a guidare la Procura generale di Roma
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La quinta commissione di Palazzo Bachelet, sede del Consiglio Superiore della Magistratura, nella giornata di oggi ha assunto decisioni importanti per quanto riguarda gli incarichi direttivi e semidirettivi. I consiglieri togati e laici hanno scelto infatti il magistrato Michele Prestipino, ex procuratore aggiunto di Reggio Calabria e Roma, quale nuovo procuratore aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia. Un posto prestigioso per il togato che ha lavorato una vita al fianco di Giuseppe Pignatone, già procuratore capo di Palermo, Reggio Calabria e Roma.
La nomina di Prestipino interessa indirettamente la Procura di Catanzaro, in quanto una delle candidate più autorevoli per diventare il "braccio destro" di Giovanni Melillo è proprio Rosa Volpe, attuale procuratore aggiunto di Napoli, che prima dell'arrivo di Gratteri ricopriva il ruolo di facente funzioni nel capoluogo partenopeo. La togata Volpe infatti è una delle principali accreditate a sostituire Nicola Gratteri a pari di altri colleghi che hanno un percorso professionale di rilievo.
L'altra indicazione riguarda Giuseppe Amato, procuratore di Bologna, che lo scorso mese di settembre aveva coltivato la speranza di diventare procuratore capo di Napoli, l'ufficio inquirente più grande d'Italia,al posto del magistrato di Gerace. Ma com'è noto l'assemblea Plenaria del Csm ha deciso di puntare su Gratteri. Amato, dunque, è stato votato all'unanimità per guidare la procura generale di Roma, incarico per il quale aveva fatto domanda lo stesso Gratteri. La palla, come sempre, passa al Plenum per la ratifica finale.