Napoletano di nascita, leccese d'adozione, 55 anni di cui trenta passati in Polizia; alla Digos a Campobasso, alla CriminalPol a Roma, in Puglia e Basilicata, dal 1996 al 2005 in servizio alla Squadra Mobile di Lecce, dal 2005 al 2015 Capo di Gabinetto alla Questura di Lecce, dal 2015 al 3 giugno 2018 vice questore di Perugia. E' l'identikit del nuovo questore di Crotone, Massimo Gambino, che nella giornata di oggi si è presentato alla stampa; Gambino prende il posto di Claudio Sanfilippo. La Calabria l'ha già conosciuta in due circostanze diverse all'inizio degli anni '90, per un sequestro di persona e un omicidio, e il Sud in generale lo conosce bene, viste le esperienze maturate come detto poc'anzi.

 

«Per me oggi è il primo giorno di scuola – ha dichiarato Gambino – è la mia prima sede da questore ed è difficile da dimentica. Sono contento di essere in Calabria, di svolgere l'attività di questore e per questo ringrazio il Capo della Polizia perchè era quello che volevo fare. Le realtà del Sud, le dinamiche le conosco, e sono a disposizione di tutti, la mia porta è sempre aperta per i giornalisti, i cittadini, i colleghi. L'importante è che ci sia un rapporto reciproco e leale». Una mattinata di incontri istituzionali per il neo questore, il quale ha ricevuto i funzionari, i sindacati, la stampa, e nel pomeriggio incontrerà il sindaco, il comandante dei Carabinieri, quello della Guardia di Finanza, e domani sua eccellenza il prefetto.

 

«Le problematiche del territorio – ha dichiarato Massimo Gambino – più o meno le conosco anche grazie ai colleghi. Da dove voglio iniziare? Dalla realtà quotidiana, cercando di dare un valore aggiunto all'attività della Polizia Stradale, della Squadra Mobile, che recentemente ha fatto una bellissima operazione (si riferisce all'operazione “Sommelier” n.d.r.), ma io non sono solo il questore di Crotone, sono il questore della provincia di Crotone, quindi c'è tutto un territorio abbastanza vasto. Sono abituato anche agli sbarchi, quando ero a Lecce ne abbiamo avuti parecchi, abbiamo vissuto tutta la questione albanese e conosco la problematica. Non ho la bacchetta magica, datemi il tempo di ambientarmi, capire. Ci sono degli obiettivi: il solco è stato già tracciato dal mio predecessore che ringrazio e saluto, perchè Claudio Sanfilippo ha lavorato molto bene, e sono sicuro che continueremo su quella strada. Chiaramente porterò quello che è il mio bagaglio professionale, cercherò di dare una mano ai miei colleghi per quello che posso».

 

 

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