La giovane attivista e regista curdo-iraniana è stata rilasciata lo scorso ottobre dopo oltre dieci mesi di detenzione. Il 5 febbraio 2025 è prevista la discussione prima della sentenza
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Udienza rinviata al 15 gennaio per esame dell'imputata, produzione documentale e chiusura dell'istruttoria dibattimentale. La successiva, fissata al 5 febbraio, prevede la discussione delle parti e la pronuncia della sentenza. Questo l’esito della seduta odierna del processo in svolgimento dinanzi al tribunale di Crotone contro Maysoon Majidi, accusata di essere una scafista e difesa dall'avvocato Giancarlo Liberati.
La giovane curdo-iraniana, proclamatasi sempre innocente, fuggita perché il suo attivismo politico in difesa dei diritti del popolo curdo e delle donne l'aveva esposta a pericoli e ritorsioni nel Kurdistan iracheno dove si trovava con il fratello Razhan, è sbarcata a Crotone il 31 dicembre 2023.
Subito arrestata con l'accusa di aver collaborato alla traversata illegale dei migranti giunti con lei, è stata detenuta a Castrovillari e poi a Reggio fino allo scorso 22 ottobre quando, dopo l'escussione dei testimoni a suo favore, il tribunale di Crotone ha revocato la misura cautelare della detenzione in carcere, rilasciando la giovane. Nel merito il processo prosegue e oggi avrebbe dovuto avere luogo la nuova udienza in cui era previsto il suo esame, in qualità di imputata. L’assenza di un giudice del collegio del tribunale di Crotone, ha reso necessario il rinvio.
Maysoon è adesso ospite a Riace, dove lo scorso 4 novembre è stata insignita della cittadinanza onoraria dal sindaco Mimmo Lucano.