L'iniziativa dell'associazione Libera presente con centinaia di studenti davanti al Palamilione dove sono ospitate ancora salme. Poco fa, il recupero del corpo della 88ma vittima (ASCOLTA L'AUDIO)
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I nomi degli 87 morti del naufragio di Steccato di Cutro sono stati letti, insieme a quelli delle oltre mille vittime innocenti della mafia, questa mattina davanti al palazzetto dello sport di Crotone dove ancora oggi ci sono le salme dei migranti morti nella tragedia del 26 febbraio scorso, cinque dei quali sono ancora senza nome. Lo ha fatto, come in altre città d'Italia, l'associazione Libera nella giornata nazionale dedicata alle vittime della mafia. Nel silenzio generale, davanti ad alcune centinaia di studenti nei pressi dell'improvvisato 'sacrario' all'esterno del palasport, sono state tre ragazze del liceo 'Gravina' a leggere i nomi dei 35 minori, tra i quali 26 bambini sotto i 12 anni, e dei 52 adulti – tra donne e uomini – che hanno trovato la morte a pochi metri dalla spiaggia calabrese dopo una traversata di 5 giorni. Il bilancio, proprio in questi minuti, è salito a quota 88 con l'ulteriore recupero di un cadavere.
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«Lo abbiamo deciso con don luigi Ciotti – ha spiegato Bruno Palermo, volontario di Libera - perché riteniamo che queste siano vittime innocenti delle mafie dei trafficanti di esseri umani che fanno affari con le mafie italiane, che godono dell'appoggio delle persone che si girano dall'altra parte facendo finta di non vedere cosa accade nei mari e davanti alle proprie coste».
Dopo i nomi delle vittime del naufragio sono stati letti i nomi delle 250 persone innocenti uccise in Calabria dalla ndrangheta. Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha ricordato: «In queste settimane a Crotone abbiamo dimostrato una espressione del cordoglio ed una vicinanza ai familiari delle vittime incredibile e di questo sarò sempre grato ai miei cittadini». Alla cerimonia ha preso parte anche il nuovo prefetto di Crotone, Franca Ferraro che ha espresso la «sua partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime» sottolineando «l'attenzione e l'impegno di quanti hanno partecipato ai soccorsi e al recupero delle salme: recupero che continua».