Il segretario provinciale della Fimmg spiega come i pochi test effettuati concorrano a creare un clima di calma apparente che non corrisponde però alla realtà. E propone soluzioni per una migliore assistenza ai pazienti in isolamento domiciliare
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«È impossibile che un'Azienda sanitaria provinciale, al servizio di una comunità di circa 200 mila abitanti, ottenga i risultati di soli 10 tamponi al giorno». È quanto sostiene Giuseppe Varrina, segretario provinciale della Federazione italiana medici di famiglia (Fimmg). Da almeno una settimana, infatti - segnala il segretario provinciale Fimmg - nel territorio di Crotone i tamponi eseguiti sono nell'ordine della decina. Questo causa «un clima di calma apparente nella nostra provincia che non permette però di descrivere la realtà della situazione. La mancanza di test specifici, come tamponi e test sierologici non ci farà uscire dalla fase 1 che stiamo ancora vivendo in pieno».
Il rappresentante dei medici di famiglia sottolinea poi altre carenze. «Sono state istituite le Unità speciali di continuità assistenziali per l'assistenza domiciliare - aggiunge Varrina - ma il vero problema nel nostro territorio rimane, nonostante i numerosi appelli fatti nelle scorse settimane, la mancanza di kit per effettuare i test: solo in questo modo potremo identificare rapidamente i contagiati, ovvero sottoponendo i test a tutti i contatti, intervenendo in maniera celere, isolando e curando i malati».
La soluzione per l'assistenza sanitaria domiciliare dei pazienti Covid sarebbe quella «di fornire loro dei saturimetri, in grado di verificare l'ossigenazione del sangue e, di conseguenza, un possibile aggravamento del paziente stesso. La strada per raggiungere traguardi certi - conclude il Segretario provinciale della federazione italiana medici di famiglia di Crotone - passa solo attraverso la somministrazione di più tamponi e test sierologici, in questo senso non possiamo permetterci di perdere ulteriore tempo».