Abbiamo dato contezza dello stato delle periferie di Crotone più volte, con Dentro la notizia di Pasquale Motta che ha fatto recentemente un focus su Tufolo Farina e le contrade nord in particolare. Siamo tornati proprio a Gabella, che dovrebbe essere il cuore dello sviluppo a nord della città sul mare, dove avevamo fatto eco alla denuncia del Comitato delle contrade circa pneumatici e spazzatura in zona Zona a protezione speciale dove addirittura nidificano le cicogne.

Oggi i cittadini che ci hanno letteralmente trascinato, sempre esasperati dall’acqua e dalle fogne che mancano, aggiungono una preoccupazione per l’imminente installazione di un’antenna ripetitore per telefonini che, a loro dire, ha anche goduto di un iter velocissimo con relativa colata di cemento prontamente autorizzata dal Comune. Si tratta nello specifico di un privato che ha messo a disposizione il proprio terreno, ovviamente a fronte di canoni di fitto, per far installare, nella propria proprietà, quello che, da moltissimi comitati di quartiere in Italia, viene definito un mostro che rilascia onde elettromagnetiche pericolose soprattutto per i più piccoli. Qui lo scontro sociale, che è purtroppo sempre dietro l’angolo, rischia di aver innescato una miccia di cui diventiamo testimoni.

«Sarebbe importante che l’amministrazione comunale aiutasse i cittadini a comprendere le complicate letture scientifiche degli effetti di queste installazioni, anche perché al posto di vedere nascere turismo, hotel e lidi, vediamo che è velocissimo l’iter che fa installare questi ripetitori» auspica Antonio Giardino, portavoce del Comitato delle contrade nord di Crotone.

E non mancano purtroppo momenti di tensione rivolta ai privati cittadini che hanno accettato di “fittare” il terreno, ci dicono loro direttamente, a causa di tasse comunali sempre più onerose che però non assicurano, attraverso servizi di prima necessità inesistenti, un possibile sviluppo di attività non inquinanti.

Così, agli altri residenti, preoccupati per l’inquinamento elettromagnetico contrastato e contenuto in tutto il paese, non rimane altro che alzare il livello di protesta che è ovvio che non debba in alcun modo mai travalicare.

Ed anche se abbiamo comunque recepito direttamente che la famiglia che ha accettato di prestare il proprio terreno è oggi disponibile a rivedere la propria posizione «purché il Comune si faccia carico della disdetta che rischia di diventare inadempienza contrattuale», le famiglie dirimpettaie sono comunque preoccupatissime, perché il mostro deve solo essere eretto sulla colata di cemento oramai terminata: «Queste tipologie di antenne dovrebbero stare distanti da centri abitati e soprattutto da una scuola che qua è davvero a pochissimi metri oltre che proprio sulla testa dei nostri figli» lamenta Antonio Arcuri che proprio all’interno della chat del Comitato ha fatto un appello che qui sotto pubblichiamo per esteso. Abbiamo già contattato dunque l’amministrazione comunale che ci racconterà come e se vorrà trattare la questione che è oramai miccia da disinnescare il più presto possibile.

Ecco il messaggio che rischia di far deflagrare la solita lotta tra “poveri” all’interno dello stesso comitato di quartiere e soprattutto tra vicini di casa: «Visto che in questo gruppo sono presenti anche i soggetti e i parenti che hanno accettato di farsi installare un ripetitore a ridosso della propria abitazione in cambio di un canone mensile da parte delle grandi società di telecomunicazioni, dico solo che capisco che il terreno è di Vs proprietà e che ognuno può fare ciò che vuole, ma esiste anche il buon senso. Ricordo qualche anno fa, che gli stessi soggetti, portarono davanti casa mia un sacchetto della spazzatura, scandalizzati dal fatto che i cani avessero aperto il sacchetto e sparso i rifiuti per la via (accollando la responsabilità alla mia famiglia) e innalzandosi come paladini della giustizia e dell’ambiente. Ora, gli stessi, contro ogni logica morale e nella totale ignoranza, hanno accettato l’installazione di questo “mostro” del quale non si sa che tipo di reazione si possa avere nel tempo sulla salute dell’uomo ("amianto" docet), senza avere l’accortezza di interpellare il comitato o i vicini di casa per sentire il loro parere. (Che cosa ci fate nel comitato non lo capisco??). Ma forse Voi non pensate ai Vs bimbi e ai Vs nipoti. Ma li guardate negli occhi? Vi fate un esame di coscienza per vedere che cosa avete accettato in cambio del denaro. Vi siete fatti un giro sul web per vedere quanti comitati nascono per non permettere l’installazione di queste antenne? Ci sarà un motivo? Propongo a tutti i residenti del comitato e dei quartieri limitrofi di fare una raccolta fondi mensile da versare ai proprietari del terreno così da impedire l’installazione dell’antenna e aiutarli in caso fossero stati costretti per motivi finanziari o anche per semplice avarizia. Godetevi la vita che è breve e abbracciate i Vs figli e nipoti (oggi ci siamo, domani non si sà…..non ci portiamo niente dietro)».