In settimana dovrebbe concludersi la somministrazione dei vaccini anti-Covid – compreso il richiamo – al centinaio di soggetti, una trentina dei quali medici, che per mancanza di dosi, erano rimasti fuori dalla prima fase della campagna vaccinale a Crotone. Lo ha comunicato il commissario dell’Asp, Domenico Sperlì, in un incontro con i rappresentanti delle categorie dei pensionati di Cgil-Cisl-Uil, che hanno chiesto chiarimenti e rassicurazioni sull’avvio delle vaccinazioni agli ultraottantenni sul territorio provinciale.

Poche dosi

Il ritardo annunciato il 27 gennaio scorso dallo stesso commissario nell’unico incontro con la stampa dal suo insediamento è stato confermato: l’approvvigionamento del siero va a rilento e – ci spiega Ilenia Lucà, segretario generale della Uilp-Uil di Crotone, che partecipato all'incontro - le attività di somministrazione saranno avviate quando la quantità sarà giudicata sufficiente a garantire una adeguata copertura.

«In merito allo stato di approvvigionamento dei vaccini – scrivono i sindacati in una nota - e quindi l’avvio della Fase 2, Sperlì ha confermato una reale sofferenza e la sola disponibilità di circa 1.000 dosi che soddisfano soltanto il 10 % dei 10.471 ultraottantenni presenti nella Provincia di Crotone».

Team mobili

Come già stabilito, in questa fase della campagna vaccinale, saranno incrementati i punti vaccinali sul territorio provinciale, anche con la costituzione di 6 team mobili in grado di raggiungere i soggetti non autosufficienti e i comuni più isolati. «Queste unità saranno composte da 15 operatori in grado di somministrare circa 500 vaccini al giorno» aggiunge Lucà.

Sperlì ha comunicato «di aver predisposto un Piano vaccini - aggiungono i sindacati nella nota - secondo un programma chiaro e ben definito che prevede l’applicazione dell’accordo sottoscritto tra la Regione e i medici di medicina generale. Infatti, gli stessi medici, hanno dato la disponibilità ad operare negli ambulatori propri ma anche al domicilio di quegli anziani che hanno difficoltà di deambulazione o sono allettati».

Sindacati restano vigili

«Il tempismo, in questa fase così delicata, considerata anche l’evoluzione del virus, gioca un ruolo fondamentale e per questo vigileremo affinché il piano vaccinale territoriale rispetti tempi e obbiettivi necessari ad immunizzare e quindi proteggere i nostri anziani» concludono i sindacati.