La denuncia del direttore generale dell’Asp: «Una cosa indegna. Ha fatto un solo turno e ora percepisce lo stipendio». È uno dei 300 dipendenti in congedo durante l’emergenza coronavirus
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Quella contro il coronavirus è una guerra. E come ogni guerra ha i suoi eroi ma anche gli imboscati. “Soldati” che scappano dal fronte cercando un posticino sicuro nelle retrovie, magari fingendosi malati e inabili al combattimento. Emblematica la storia che arriva dall’Asp di Crotone, denunciata dalla stessa azienda sanitaria, che ha messo nero su bianco l’anomalia di 300 assenze “per malattia”, personale che per la metà comprende camici bianchi: 91 infermieri, 33 medici e 17 operatori socio sanitari.
Tra questi c’è un operatore sanitario a contratto che, dopo aver firmato l’assunzione, ha fatto un solo turno e poi si è dato malato, ottenendo un congedo di 15 giorni. A denunciarlo è stato il direttore generale facente funzioni Francesco Masciari, intervistato da Sky Tg24. «È una cosa indegna – ha detto il dirigente rispondendo al telefono alle domande della giornalista della rete televisiva all-news -. Non possiamo tollerare che ci sia qualcuno che sta a casa a guardare la televisione. In questa difficile situazione, l’assenza anche di un solo infermiere o di un solo medico è insostenibile. A me questa cosa non sta bene perché sto vedendo lo sforzo terribile che stanno facendo tutti i lavoratori che sono in servizio».
Il dirigente ha spiegato che, nonostante l’Asp di Crotone sia sotto organico, con le assunzioni bloccate da circa 10 anni, in questo momento di particolare emergenza è stata autorizzata a ingaggiare personale infermieristico a contratto, «ma qualcuno se ne approfitta cinicamente». «C'è stato un soggetto - ha raccontato - che è venuto in azienda, ha firmato il contratto, ha fatto il primo turno di lavoro, si è messo per 15 giorni in malattia e percepirà lo stipendio».
Punta di un iceberg che, come accennato, l’Asp ha rivelato appena due giorni fa, diffondendo un report dell’Ufficio gestione risorse, da cui emerge l’anomalia di ben 300 dipendenti attualmente in regime di malattia.