«Il muro allo stato attuale c’è, non bisogna nasconderlo». Le parole del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, non lasciano spazio a interpretazioni: le interlocuzioni tra il Comune e l’Eni sul rinnovo della convenzione tra l’ente e la multinazionale, scaduta da 10 anni e mai rinnovata, si sono inasprite. L’accordo, risalente al 2008, chiudeva una serie di contenziosi in materia di subsidenza, legata alle attività estrattive di metano in mare, prevendendo anche una fornitura di gas devettoriato alla città, che non è mai stata corrisposta.

In un incontro svoltosi nei giorni scorsi nel palazzo comunale, l’Eni avrebbe chiesto tempo per ridiscutere la bozza della convenzione, ma il sindaco ha bollato come irricevibile la proposta. Secondo Voce «Eni ha tutto l’interesse a continuare a estrarre gas metano come fa da 50 anni. Ora deve riconoscere quanto dovuto alla città di Crotone. Loro vorrebbero mettere da parte il passato, ma non si può mettere da parte l’inerzia di chi non ha rinnovato la convenzione».

Il primo cittadino rimarca anche la poca attenzione che la multinazionale avrebbe riservato al territorio: «Durante la riunione ho chiesto cosa abbia lasciato Eni al territorio, escludendo i livelli occupazionali relative alle attività estrattive, e sono stati zitti. Quello che fanno in altre sedi, da noi non l’hanno mai fatto. Durante l’alluvione, abbiamo lanciato una raccolta fondi e non hanno donato neanche un centesimo, così come non hanno donato neanche una mascherina durante l’emergenza Covid. Poi fanno donazioni di qua e di là, ignorando questo territorio dove in 50 anni hanno estratto miliardi di metri cubi di gas».