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Ci potrebbero essere contrasti di vicinato dietro l’omicidio di Giuseppe Parretta, ucciso intorno alle 16.30 di ieri, 13 gennaio, a colpi d’arma da fuoco a Crotone. Giuseppe, 18 anni, studente al liceo artistico, era il figlio di Katia Villirillo, presidente dell’associazione “Libere donne” che si occupa di contrasto alla violenza contro le donne ed il delitto è stato commesso proprio all'interno della sede dello stesso ente in via Ducarne, nel centro storico della città pitagorica.
Al culmine dell’ennesima lite, l’omicida avrebbe estratto la pistola colpendo il giovane. Almeno tre i proiettili che hanno raggiunto il 18enne al torace uccidendolo. Sul posto sono prontamente intervenuti polizia e carabinieri che hanno tratto in arresto Salvatore Gerace, 57 anni, già noto alle forze dell'ordine.
Lutto cittadino
«Davanti alla morte di un ragazzo avvenuta nelle circostanze drammatiche in cui si è verificata il sentimento di sgomento e di dolore è unanime e condiviso. Ma in questo momento deve soprattutto prevalere il sentimento di cordoglio nei confronti della famiglia colpita negli affetti più cari». E' quanto dichiara Ugo Pugliese, sindaco di Crotone. «Questa morte appartiene a tutti noi. La morte di Giuseppe appartiene a tutta la comunità cittadina. Per questo motivo proclamo per il giorno dei funerali il lutto cittadino come segno di vicinanza alla famiglia ma anche per chiedere all’intera comunità di Crotone di rimanere unita perché la luce della speranza continui ad essere accesa. Essere uniti, stringendosi intorno al dolore della famiglia, della mamma, è un dovere che ciascuno di noi deve sentire. Lo dobbiamo - conclude Pugliese - alla memoria di Giuseppe, ai giovani della nostra città, a noi stessi».