Il magistrato Giuseppe Capoccia rimane procuratore di Crotone. È quanto stabilito dalla maggioranza del Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, il quale, nella seduta pomeridiana del 14 dicembre 2022, ha discusso la pratica arrivata in quinta commissione al termine del processo disciplinare conclusosi, dopo l’annullamento con rinvio della sanzione della censura da parte delle Sezioni Unite della Cassazione, circa un anno fa. Hanno votato in favore della conferma di Giuseppe Capoccia undici consiglieri, uno si è astenuto e otto invece hanno espresso voto contrario. 

Caso Capoccia, cosa hanno detto i due relatori

Il relatore Antonio D’Amato ha illustrato la vicenda, rilevando che il procuratore Giuseppe Capoccia non si è mai fatto condizionare da fattori esterni sullo stadio “Ezio Scida” di Crotone che da lì a poco avrebbe dovuto ospitare le gare del campionato di serie A della squadra pitagorica. Un richiesta di conferma delle funzioni direttive contenuta nella relazione firmata dal magistrato, espressione della corrente associativa di Magistratura indipendente, il quale ha ricordato anche dei procedimenti penali e disciplinari terminati con pronunciamenti positivi per il togato.

Dal canto suo, la relatrice Alessandra Dal Moro (AreaDg) ha insistito per la non conferma del procuratore Capoccia, riprendendo, al fine di sostenere la sua tesi, le conversazioni tra il magistrato e l’allora sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, nonché gli incontri con il patron della società rossoblù, Giovanni Vrenna, preoccupato per come potesse finire la questione dell’impianto sportivo situato in un’area legata al vincolo archeologico da parte della Soprintendenza regionale. La Dal Moro, inoltre, ha anche criticato gli altri componenti della quinta commissione, ovvero Sebastiano Ardita, Fulvio Gigliotti, Michele Ciambellini e Alessio Lanzi, che si sono astenuti dalla votazione, affermando che i fatti dimostrano la gravità delle condotte del magistrato Giuseppe Capoccia.

Di Matteo favorevole alla conferma di Capoccia

Relazione non condivisa dal consigliere Nino Di Matteo (Indipendente) che ha sottolineato come il procuratore Giuseppe Capoccia, qualche mese più tardi, aveva richiesto e ottenuto la misura cautelare nell'ambito dell'inchiesta sull'affidamento della gestione della piscina olimpionica. «Non c’è stato alcun condizionamento» ha detto l’ex pm che ha indagato per anni contro Cosa Nostra. «Capoccia non favorì Vrenna, perché lo ascoltò in procura davanti a tante persone e alla presenza del suo avvocato» ha aggiunto Di Matteo. «Quando parlò dello stadio, disse chiaramente che se fosse venuta meno la proroga, la struttura sarebbe stata abusiva e quindi l’avrebbe sequestrata. Il procuratore era in buona fede» ha concluso, annunciando di votare a favore della proposta di conferma delle funzioni direttive. Anche il consigliere Giuseppe Marra (Autonomia e Indipendenza) ha votato per la conferma. «Dopo le assoluzioni penali e disciplinari sarebbe un errore non confermare Capoccia alla guida del procuratore di Crotone» ha dichiarato durante il Plenum.

Cascini: «Capoccia non sa fare il suo mestiere»

Favorevole anche la consigliera di Magistratura indipendente Maria Tiziana Balduini, mentre il consigliere Giuseppe Cascini (AreaDg) ha manifestato la sua contrarietà alla riconferma di Capoccia. «Parliamo di un procuratore che non sa fare il suo mestiere, non doveva aprire alcun tavolo, la sua è stata una scelta inopportuna. Per l’ordine pubblico c’è il Questore, non il procuratore. Signori siamo in Calabria, dove un magistrato deve avere piena consapevolezza del limite, non ci deve essere alcuna interlocuzione con il sindaco né con un soggetto accusato in quel momento di associazione mafiosa» ha detto il consigliere Giuseppe Cascini, espressione della sinistra giudiziaria. «Se non potrà fare ulteriormente carriera, pazienza. Non dobbiamo pensare agli interessi dei singoli, in Italia ci sono migliaia di magistrati».

Sul punto è intervenuto pure il consigliere Stefano Cavanna, consigliere laico della Lega, che ha convenuto con il collega di Plenum, Giuseppe Cascini. «Capoccia ha indetto una “mensa”, nel mio concetto di cittadino, laico e avvocato, questa cosa trascende con i valori della giustizia». Di Matteo, ha replicato nelle dichiarazioni di voto. «È stato l’avvocato Verri a chiedere la convocazione del tavolo, non Capoccia. Le “mense” di cui parla Cavanna, sia in Calabria che in altre parti, come Roma, non si apparecchiano a mezzogiorno».

«È offensivo dire che qui tuteliamo singoli magistrati, non siamo corporativi, siamo garantisti e apprezzo tantissimo le parole di Di Matteo. Questo Consiglio in sede disciplinare ha inflitto sanzioni pesantissime, il dibattito per certi versi mi ha veramente indignato» ha evidenziato Loredana Micciché (Magistratura indipendente). Anche Alessio Lanzi (laico di Forza Italia) si è espresso in favore di Capoccia. «Non posso sentirmi dire che un'eventuale riconferma di Capoccia sia dovuta a una scelta corporativa, sinceramente non lo accetto, le diverse posizioni confermano la discussione intelligente che si è sviluppata per questo caso».

Capoccia "bocciato" dal primo presidente della Cassazione

Il primo presidente della Cassazione, Pietro Curzio, è entrato nel merito della questione: «I comportamenti di Capoccia, definiti quantomeno leggeri da parte di tutti, a mio parere sono cose che se un procuratore della Repubblica li pone in essere, significa che non conosce come deve essere svolta la sua professione. Crotone è una città difficile e sappiamo che alcuni colleghi sono costretti a fare una vita quasi monacale. Capoccia non ha capito come fare il procuratore» ha concluso Curzio.

Il mandato di Capoccia scadrà tra dieci mesi

Tuttavia, il Plenum di Palazzo dei Marescialli ha confermato il procuratore Giuseppe Capoccia alla guida della procura di Crotone. Alla scadenza naturale del mandato mancano dieci mesi. Capoccia infatti fu nominato nel 2015, terminerà di ricoprire pertanto tale ruolo nel 2023.