VIDEO E FOTO | Nonostante il recesso inviato dal legale della famiglia che aveva sottoscritto il contratto, il ripetitore ha raggiunto il luogo previsto per la sua sistemazione. Residenti compatti sul fronte del no. E la situazione rischia di nuovo di degenerare
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È arrivata, nonostante il recesso inviato dal legale della famiglia che aveva sottoscritto il contratto con i privati, l'antenna da installare a Gabella. Gli interessati si dicono intenzionati a chiamare i Carabinieri al fine di bloccarne l'installazione. I vicini ed il Comitato che avevano iniziato la protesta e proposto di interessare il sindaco per bloccarne l'installazione si dicono pronti ad opporre civili iniziative di frapposizione. Adesso i residenti sono tutti compatti nell'ostacolare i lavori per il ripetitore.
Rammentiamo che la discussione sugli effetti del ripetitore per telefonia, che oggi è realmente in via di installazione nella periferia nord, si era anche arricchita di una delibera di Consiglio comunale che solo due anni fa aveva votato all'unanimità di impegnare la Giunta ed il sindaco a redigere un regolamento apposito, mai effettivamente redatto.
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Anche se il sindaco aveva tenuto a specificare che sentiva l’obbligo di rassicurare circa gli allarmismi sugli effetti alla salute dei cittadini, aveva anche tranquillamente specificato che sotto casa sua non avrebbe mai fatto installare questo tipo di antenne, specificando però che la responsabilità è in mano ai cittadini (che svendono il diritto al fitto del terreno) e di leggi ed iter burocratici che escludono gli enti locali dal poter contrastare interessi di multinazionali che possono anche contare sull’indirizzo di dati scientifici che rimangono contrastanti circa gli effetti da inquinamento elettromagnetico.
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Ora la situazione però rischia di degenerare con cittadini di nuovo uniti nel non voler far installare questo potenziale mostro ma inermi rispetto a contratti già firmati.
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