Notizia: il ministro Guido Crosetto abita in un attico e superattico da 220 metri quadri a Roma, in zona Aurelia. Vive lì da quattro mesi con la moglie Graziana Saponara e i figli. Il Fatto Quotidiano fa sapere che non paga l’affitto. La casa appartiene a un imprenditore della cybersecurity che si chiama Carmine Saladino e qualche mese fa ha partecipato a una delle cordate che si erano proposte di rilevare la Reggina dopo il fallimento dell’esperienza dell’imprenditore lametino Felice Saladini.

Crosetto non paga perché Saladino avrebbe dovuto ristrutturare la casa, ma i lavori sono durati troppo, per questo gli ha abbuonato il pagamento dell’affitto. La colpa dei disagi è del locatore, per questo il ministro non ha versato nulla.

«Il contratto è stato fatto a novembre con la speranza di finire i lavori a fine anno – spiega Saladino –. Purtroppo i tempi si sono allungati e sto creando disagio a un amico». L’imprenditore è presidente e socio del gruppo Maticmind, che gestisce appalti con la pubblica amministrazione e ha un fatturato di 409 milioni di euro. Lavora anche con il ministero della Difesa, ma gli appalti sono stati ottenuti tempo addietro.

Secondo Saladino non ci sono problemi di opportunità: «Maticmind è un’azienda nazionale che lavora da oltre 30 anni con successo e professionalità. Non ha bisogno di niente per competere in un mercato dove si agisce con gare pubbliche e regolate dal codice degli appalti». L’imprenditore spiega anche che Crosetto non ha risparmiato nulla, perché ha pagato per la sua vecchia casa fino a novembre. Sempre il Fatto, a novembre, si era occupato di una vicenda di intercettazioni che riguardava Maticmind e Crosetto. Il contratto di affitto tra Saladino e Crosetto è stato firmato qualche tempo dopo. L’immobile da 220 metri quadrati con box e cantine è stato affittato da Carmine Saladino con un contratto preliminare nel settembre 2021.

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L'interesse di Carmine Saladino per la Reggina

Il nome dell’imprenditore della cybersecurity è legato alla turbolenta fase di ripartenza della Reggina. Nello scorso mese di settembre, tra i gruppi accostati all’acquisizione della nuova società nata dalle ceneri della compagine amministrata da Saladini c’era anche quello formato da Nicola Amoruso, uno degli attaccanti più amati nella storia del club amaranto, Mark Iuliano (ex difensore juventino di origini calabresi) e lo stesso Saladino. Fu proprio Amoruso a ufficializzare la notizia: «Stiamo valutando – spiegò – con i miei soci, Iuliano e l’imprenditore Lello Saladino, la possibilità di partecipare alla manifestazione di interesse per l’acquisizione della Reggina». L’idea di presentare «un progetto tecnico, sportivo e finanziario» tramontò in fretta. Saladino ha già sfiorato il mondo del calcio senza inserimenti diretti: nel 2017 Maticmind è stato sponsor sulla maglia dell’Hellas Verona. A Reggio Calabria, invece, nulla di fatto. Dopo il terremoto societario del luglio 2023 e l’esclusione dal campionato di serie B, la società è ripartita dalla D con un nuovo nome e una compagine totalmente diversa, Lfa Reggio Caslabria, che non ha alcun legame giuridico con la Reggina 1914. Nel frattempo Saladino ha continuato a occuparsi degli appalti della cybersecurity. Gli affitti sono soltanto un’attività collaterale che, da questa mattina, fa un certo rumore.