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Castrovillari (CS) - Dodici avvisi di garanzia sono stati emessi dalla Procura di Castrovillari per il crollo del viadotto Italia sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria che è costato la vita a un giovane operaio romeno di 25 anni. Il crollo è avvenuto il 2 marzo scorso mentre il giovane stava lavorando alla demolizione di una campata del viadotto. A ricevere l’avviso di garanzia per il reato di concorso in omicidio colposo, anche il fratello dell’operaio defunto che, la sera del tragico incidente, si trovava sul cantiere ed è vivo per miracolo.
Adesso, l’obiettivo dei consulenti della Procura è quello di chiarire ogni aspetto del crollo, ben consci, come ha tenuto a sottolineare qualche mese fa l’ex procuratore capo, Franco Giacomantonio, che il viadotto più alto d'Italia ed il tratto autostradale in questione, vale a dire la principale porta d’ingresso della Calabria, saranno riaperti soltanto quando si avrà la certezza che l’impianto viario è completamente sicuro. Si tratta della posizione espressa dal procuratore generale di Catanzaro, Raffaele Mazzotta. Ed è su questa base che martedì scorso, presso il campo base dell’Anas e del Ital- Sarc (contraente generale) s’è tenuta una riunione operativa tra i consulenti della magistratura inquirente e quelli di Anas ed Italsarc. In discussione la gravità del colpo inferto dalla campata che, dopo l’impatto, s'è poggiata sul fianco di una pila o pilone. La questione statica è sicuramente oggetto di un serrato confronto tra il meglio dell'ingegneria italiana. La riunione è stata aggiornata al 5 maggio prossimo. L’obiettivo è quello di definire gli ultimi aspetti tecnici che dovranno portare al dissequestro del viadotto, quindi alla ripresa dei lavori di ammodernamento di una infrastruttura che avrà una nuova veste.