VIDEO | Il sindaco Giovanni Pirillo ha richiesto un incontro al procuratore capo di Castrovillari. Intanto Anas ha chiuso anche la parte settentrionale del tratto interessato fino al 9 giugno
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La Sila Greca è stata scossa da un dramma senza precedenti e le comunità della Valle del Trionto sono nuovamente scese in campo, pronte a combattere la vergogna che ha colpito la regione. Sindaci locali, consiglieri regionali e membri del comitato cittadino si sono riuniti in un'esplosione di solidarietà, ma sarà abbastanza? Nel frattempo, i magistrati della Procura di Castrovillari hanno nominato i periti incaricati di indagare sul crollo del maledetto viadotto. Ma come è possibile che un'opera così giovane possa essere così fragile? Il sindaco di Longobucco Giovanni Pirillo, ha richiesto un incontro urgente con il procuratore capo del Tribunale di Castrovillari per ottenere informazioni sulla tempistica delle indagini. I cittadini, giustamente preoccupati per la propria sicurezza, vogliono sapere quali azioni saranno intraprese dalle autorità competenti per evitare future tragedie. Intanto, l'Anas ha deciso di chiudere anche la parte settentrionale del tratto interessato dal crollo del viadotto fino al 9 giugno. Difficile anche la realizzazione di un tratto alternativo.
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La situazione richiede un'azione decisa da parte delle autorità competenti per garantire la sicurezza di coloro che vivono in questa zona. Durante la manifestazione, è stato sottolineato con indignazione che è assolutamente inaccettabile che un viadotto, costruito solamente nove anni fa, possa crollare così facilmente. La mancanza di solide fondamenta e la presunta negligenza nella sua costruzione hanno scatenato un'onda di critiche e rabbia tra i presenti. Oltre alle questioni tecniche, si è ribadita la necessità che il territorio esca dall'isolamento attuale. Il collegamento stradale è essenziale per lo sviluppo economico e sociale della regione e le autorità devono agire con tempestività per ripristinare questa connessione vitale. Inoltre, alcuni sindaci hanno sollevato il punto che la strada non dovrebbe essere considerata come un privilegio riservato a pochi territori, ma come una risorsa per l'intera area. È fondamentale adottare un approccio inclusivo che tenga conto delle esigenze di tutte le comunità coinvolte.