La relazione dell'assessore al Bilancio Maria Teresa Nardo non lascia spazio a interpretazioni: «Quadro complesso, dobbiamo parlare di strategie»
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«Ereditata una massa passiva consistente e non irrilevante pari a circa 50 milioni di euro, questa eredità non è una cosa di poco conto. Il rendiconto del 2021 trascina con sé gli effetti della pandemia ed è un rendiconto che ingloba i disavanzi del Piano di riequilibrio». Sono le gelide parole dell’assessore al Bilancio al Comune di Vibo Valentia Maria Teresa Nardo che ieri in consiglio comunale è stata chiamata a relazionare sul Rendiconto della gestione finanziaria 2021 dell’amministrazione guidata dal sindaco Maria Limardo.
La relazione dell’assessore Nardo
L’esponente di giunta ha ricordato che il Comune di Vibo Valentia «ha in essere un Piano di riequilibrio dal 2019. Quali sono stati i risultati del Rendiconto del 2021? Sicuramente abbiamo dei risultati nonostante il contesto che possiamo definire migliorativi rispetto al passato. Se confrontiamo lo schema riassuntivo del 2021 con quello del 2020, notiamo che il disavanzo del 2020 è pari a meno 32milioni e 600mila euro, mentre nel 2021 è meno 28milioni 808mila euro. Dopo la riforma sulla contabilità – ha fatto presente sempre l’assessore – che quantifica il disavanzo da ripianare facendo un confronto tra il risultato del Consuntivo che si va ad approvare, rispetto a quello precedente tolta la quota di disavanzo inserita nel bilancio di previsione dell’annualità e, se c’è un miglioramento, non vi è la necessità di ripianarlo. Quindi non abbiamo disavanzo ordinario da ripianare».
Conti pubblici e crisi finanziaria dell’ente
Per l’assessore, tuttavia, «è certo che rimane un consuntivo di un ente in crisi finanziaria, che porta con sé un Fondo crediti di dubbia esigibilità elevato. Bisogna tenere presente che abbiamo 40milioni e 979mila euro di Fondo crediti di dubbia esigibilità che si sta accantonando. Continuiamo ad avere un Fondo contezioso elevato. Nel 2020, il Fondo era di 6milioni 802mila euro, quest’anno è pari a 7miloni circa. Bisogna anche rilevare – è stato osservato in aula – che quando un ente si trova in dissesto per molto tempo per norma vengono bloccate le assunzioni, per cui in questo lungo arco di tempo l’ente, fatta eccezione per rari casi, non ha potuto creare sviluppo organizzativo. E queste sono le conseguenze che si vedono sulla parte finanziaria poiché, non avendo potuto fare nuove assunzioni, gli uffici sono disorganizzati e di conseguenza le inefficienze si traducono anche in fondi rischi e tra questi c’è anche il fondo contenzioso». Detto questo, l’assessore ha sottolineato che «i risultati che oggi stiamo approvando, che sono positivi rispetto allo scorso anno e anche rispetto al passato, devono essere inquadrati in un contesto che il Comune di Vibo Valentia ha sia all’esterno che organizzativo interno particolarmente complesso. E se vogliamo avviarci sulla strada della risoluzione definitiva di queste problematiche, dobbiamo parlare di strategie e non fermarci sui singoli dettagli, perché non ce lo possiamo permettere».
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