Il sindaco del piccolo centro del Vibonese Vitaliano Papillo è in contatto con la Cittadella: «Si sta ancora valutando, ma basterebbe una sola settimana di restrizioni»
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È ancora in bilico la situazione nella frazione Ariola di Gerocarne, dove negli ultimi giorni sono stati rilevati 21 casi positivi al Covid – 20 accertati con tampone molecolare e 1 con test rapido. L’Asp di Vibo Valentia ha proposto l’istituzione della zona rossa fino al 31 maggio ma manca ancora la firma da parte della Regione Calabria, con cui è in costante contatto in queste ore il sindaco del centro delle Preserre vibonesi, Vitaliano Papillo.
«La decisione della Regione doveva arrivare stanotte – spiega il primo cittadino -, ma si stanno ancora facendo degli approfondimenti per capire se è bene istituire la zona rossa o no e nel caso, se restringere il provvedimento a un lasso di tempo più breve». Chiudere la frazione fino al 31 maggio, infatti, secondo Papillo «è troppo»: «Basterebbe una settimana, per vedere come si evolve la situazione delle persone attualmente positive». Una decisione definitiva è comunque attesa per la giornata di oggi.
I contagi ad Ariola sono emersi grazie a un drive-in organizzato nella frazione. La preoccupazione nasce dal fatto che su una sessantina di persone testate, ben un terzo sia risultato contagiato. «In più ci sono segnali che ci fanno pensare che potrebbero emergere altri casi – spiega il sindaco -. Ad esempio, attualmente sta circolando la variante inglese e i tempi di incubazione sono più lunghi». Sul resto del territorio comunale, poi, si contano altri due casi positivi a Gerocarne centro mentre le frazioni Ciano e Sant’Angelo sono al momento “Covid free”. I 21 positivi di Ariola stanno comunque bene, si trovano tutti in isolamento tranne uno che è stato ricoverato «perché i medici dell’Usca hanno ritenuto fosse la cosa migliore, per monitorarlo meglio e non perché le sue condizioni siano gravi».
Gerocarne è un comune in cui il virus ha picchiato duro nelle scorse settimane. Due le vittime da inizio pandemia, tra cui una giovane mamma spirata a causa delle conseguenze dell’infezione. E la zona rossa non è nemmeno una situazione nuova: un’ordinanza regionale di questo tipo ha già riguardato l’intero comune per il periodo 2-17 marzo, dopo che soprattutto nella frazione Sant’Angelo erano stati raggiunti numeri davvero allarmanti. In quel caso, il provvedimento della Regione è stato contestato dal sindaco: «Arrivato in ritardo, quando i contagi stavano già scendendo». Ora invece la zona rossa è «accettabile», dice Papillo, anche se, ribadisce, «fino al 31 sarebbe troppo», in un periodo in cui tra l’altro nel resto d’Italia la tendenza è quella di riaprire tutto.