L'Italia resta ancora tutta bianca, almeno per questa settimana. Non c'è stato il passaggio in zona gialla della Sicilia con regole covid più restrittive. L'isola, con il 9,2% dell'occupazione delle terapie intensive, ha però sfiorato la soglia critica del 10% che l'avrebbe fatta tornare in giallo, dal momento che anche gli altri parametri per il cambio di colore sono stati ampiamente superati. E' quanto emerge dagli indicatori decisionali, basati su dati (fonte ministero Salute-Protezione civile) aggiornati al periodo 13-19 agosto.

Nel prossimo monitoraggio alcuni territori, compresa la Calabria, rischiano di cominciare il mese di settembre con misure più restrittive. Dall'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità, un dato confortante però arriva sull'Rt, che scende ancora e si attesta ad 1,1 mentre la scorsa settimana era ad 1,27. L'ulteriore ribasso conferma una tendenza in atto già da alcune settimane (il 6 agosto era a 1,56). Ma che in generale la curva dei ricoveri si stia alzando lo conferma lo stesso direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza , il quale parla di «un aumento rispetto alla scorsa settimana particolarmente sensibile in alcune regioni e soprattutto riguarda persone non vaccinate».  

Tra le regioni italiane la Sicilia è oltre la soglia per occupazione di posti letto in area medica da pazienti Covid con il 16,5% (contro il tetto del 15%), seguita, ma dentro soglia, dalla Calabria con 13,8%, Sardegna (9,9%) e Basilicata (9,6%). La Campania registra un tasso di 8,5%, il Lazio di 7,9%, l'Umbria 6,6% e la Toscana 6,1%. Le altre si attestano tra il 4 e il 5 per cento. La regione con il più basso tasso di occupazione in area medica è il Friuli Venezia Giulia con il 2%. La media nazionale è al 6,2%. Restano la Sardegna e la Sicilia le regioni con il tasso di occupazione delle terapie intensive più alto. Le due isole si attestano al 9,2%, sotto la soglia del 10% prevista dai nuovi paramenti, e le segue al 6,7% la Toscana, la Calabria al 6,5% e l'Emilia Romagna al 5,8%. La situazione è simile sull'incidenza dei casi ogni centomila abitanti: le più alte sono in Sardegna (156,4) e Sicilia (155,8), seguite dalla Toscana (127,3).

Sono solo cinque (Friuli Venezia Giulia, Puglia, Piemonte, Lombardia e Molise) le regioni sotto soglia 50, che è uno dei parametri da zona bianca. Per fortuna a livello nazionale la media è a 74 contro i 73 della settimana precedente e 68 di quella ancora antecedente. I dati delle ultime 24 ore confermano la stabilità sui contagi, con 7.224 nuovi positivi, ma ancora 49 vittime in un giorno. Il tasso di positività è del 3,27% rispetto al precedente 3,5%. C'è anche un dato in controtendenza: per la prima volta dopo diversi giorni, tornano a calare le terapie intensive (cinque in meno e in tutto 455) con 26 ingressi giornalieri e 65 ricoverati in più nei reparti ordinari (complessivamente 3.692).

Ritorno in aula a rischio

Ma con settembre alle porte e possibili zone gialle il prossimo mese, per alcune realtà della scuola resta un'incognita il ritorno in presenza per tutti: «a dieci giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico l'avvio ordinato delle attività è pregiudicato da problematiche a cui non è stata ancora fornita una soluzione efficace ed univoca - avverte il Presidente nazionale dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, riferendosi in particolare a Green pass, trasporti e tamponi ai docenti - . Occorre che l'Amministrazione fornisca tempestivamente risposte chiare che impediscano alle scuole e ai loro dirigenti di esporsi a difficoltà che appaiono al momento ingestibili e insuperabili nonché a contenziosi certi»