Si apre un inatteso derby a distanza tra le confinanti comunità di Montalto Uffugo e Lattarico in merito alla somministrazione dei vaccini. Beninteso: nessuna delle due è alla ricerca di un primato e, dati alla mano, entrambi i centri, allestiti con il prezioso contributo delle locali amministrazioni comunali, hanno offerto un notevole contributo alla causa.

Disagi ingiustificabili

E però il sindaco di Montalto, Pietro Caracciolo, non si capacita dei disagi patiti dalla sua comunità negli ultimi giorni, scaturiti da un'inattesa carenza di vaccini del tipo Pfizer. Chi si era prenotato per la prima o per la seconda dose, è stato rimandato indietro per due giorni di fila, in attesa dell'arrivo della fornitura. Caracciolo non si capacita di questa carenza anche alla luce di quanto si è invece registrato nel vicino centro di Lattarico, investito invece da un fiume di fialoidi, tanto da raggiungere un numero di iniezioni da record, a quattro cifre.

Stesso distretto, diverso trattamento

Il sindaco insomma, non capisce come mai, pur ricadendo nello stesso distretto sanitario, nella vicina Lattarico nel fine settimana è stato possibile praticare più di quattromila somministrazioni mentre a Montalto sono state consegnate meno dosi del dovuto. E siccome quando capitano i disservizi, nell'immaginario collettivo il Comune ha sempre una parte di responsabilità, Caracciolo ha preso carta e penna per lamentarsi con le autorità preposte, dal governatore Spirlì, al capo della protezione civile regionale Varone, ai vertici dell'Azienda Sanitaria.

Squallidi bivacchi

«A malincuore scrivo questa nota - esordisce - in quanto ritengo che nella gestione delle attività sanitarie, la politica debba limitarsi ad un supporto logistico ma non debba avervi accesso, trattandosi di materia di esclusiva competenza di ASP, Regione Calabria e Protezione Civile Regionale. È per tale motivo che ho ritenuto di non interferire in queste pratiche sanitarie, centellinando le mie presenze presso gli uffici ASP e presso il centro vaccinale allestito, a differenza di altri sindaci che stanno utilizzando i centri vaccinali per una squallida promozione elettorale personale, bivaccando tutto il giorno tra sede vaccinale e uffici dell'ASP e forse, regionali, magari promuovendo la vaccinazione anche di chi al momento, secondo i protocolli fissati del Governo, non ne avrebbe diritto. Ma questa è vicenda che, se dovesse essere ritenuta di interesse potrà essere chiarita dall’Autorità Giudiziaria competente».

Abbiamo fatto la nostra parte

«Per ciò che riguarda la mia città, posso solo riferire che l’Amministrazione ha svolto il suo compito, allestendo, a proprie spese, ben due centri vaccinali, di cui solo uno è stato riconosciuto sulla piattaforma regionale. Quotidianamente l’ente si sobbarca di oneri finanziari, sottraendoli ad altre esigenze comunali, per garantire la presenza in loco di operatori della Protezione Civile Comunale, di associazioni, del servizio di autoambulanza».

Criteri incomprensibili

Caracciolo, nel sottolineare come non possa essere ascrivibile al Comune il problema della carenza di vaccini, ammette di non riuscire a comprendere il motivo di questa disfunzione atteso che contestualmente «solo pochi giorni fa, a pochi chilometri di distanza, l’altro centro vaccinale del distretto sanitario Media Valle del Crati abbia avuto la disponibilità, di tanto si vanta sui social il sindaco di tale centro, di circa 4000 dosi nel solo fine settimana, creando in tal modo anche le condizioni di assembramenti di chi era in attesa - affonda Caracciolo - mentre il centro di Montalto Uffugo ha ricevuto appena 200 dosi al sabato e nulla la domenica, per cui tanti cittadini di Montalto Uffugo, pur avendo un centro a disposizione vicino casa, sono stati costretti a recarsi altrove per le vaccinazioni».

Forniture insufficienti

«Addirittura - ricorda il sindaco di Montalto - martedì 18 maggio i circa 500 prenotati su piattaforma sono tornati a casa per mancanza di vaccini e ieri, 19 maggio, che vi era la necessità di circa 1000 dosi ne sono pervenute appena 550 e solo dopo insistenze del mio delegato. Con conseguenti proteste da parte degli esclusi e possibili ripercussioni per l’ordine pubblico. Per non parlare della difficoltà a prenotarsi sulla piattaforma per il centro di Montalto Uffugo, che da giorni non compare più come disponibile, mentre compaiono altri due centri più piccoli a noi vicini».

Minaccia di chiusura

Non sono più disponibile a ricevere proteste - conclude Caracciolo - per situazioni rispetto alle quali il Comune di Montalto Uffugo non ha alcuna responsabilità, anche a costo di chiudere il nostro centro vaccinale previa informativa al consiglio comunale, se non verranno date risposte in merito ai criteri di distribuzione dei vaccini ai vari centri che appartengono agli stessi distretti sanitari».