VIDEO | Secondo la circolare della dirigente del Berto i prof dovranno collegarsi dalle aule dell'Istituto. Lezioni vere in aule virtuali: «Niente pigiami, capelli arruffati, ma abbigliamento consono e rispetto degli orari curriculari»
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Il nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri per contenere il diffondersi del contagio da Covid-19, ha dato il via alla didattica a distanza per tutti gli studenti delle scuole superiori. Aule vuote al liceo Berto di Vibo Valentia, ma alla cattedra stamattina si sono presentati gli insegnanti. Così ha deciso la dirigente scolastica che ha di fatto obbligato i suoi docenti a svolgere l'attività didattica «dai locali della scuola».
Non più lezioni dal salotto di casa, dunque, come è avvenuto lo scorso anno scolastico. Almeno non per gli insegnanti del liceo Berto. «Non è il caso della mia scuola - precisa la preside - ma è capitato spesso di assistere a video lezioni con studenti in pigiama e con i capelli arruffati, piuttosto che insegnanti in abbigliamento non consono. E poi, questa scuola - sottolinea la preside - è dotata di tutta la tecnologia utile a garantire una lezione chiara ed efficace, senza disturbi di linea. Ogni aula è infatti provvista di lavagna interattiva».
La stessa dirigente ci mostra le "aule": si sente il vociare dei ragazzi e la voce dell’insegnante che spiega. Sono distanti ma proiettati sullo schermo. Un mosaico di volti. È la classe virtuale. Sulla cattedra i libri di sempre e gli insegnanti di sempre. È terminata la prima ora. La prof di arte saluta i suoi alunni e lascia il posto al docente di Motoria. Una solerte operatrice scolastica disinfetta il pc e la cattedra.
Un sistema che garantisce una corretta didattica a distanza e che non crea falle nel sistema. «Nessuno mi vietava di fare accedere gli insegnanti a scuola e io ho deciso ciò che era meglio per i miei studenti», conclude.