Il sindaco di Corigliano Rossano. «Non intendo essere allarmista ma temo che si sia offerto un quadro diverso dalla realtà, tenendo conto solo dei posti di terapia intensiva»
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«Stamani, in qualità di presidente della Conferenza dei sindaci della provincia di Cosenza, ho posto molta attenzione agli stati generali convocati dal presidente facente funzioni Nino Spirlì per fare il punto sull'emergenza Covid -19». Lo afferma il presidente della conferenza dei sindaci Flavio Stasi.
«Ho ascoltato i resoconti del commissario ad acta, Guido Longo, e dei commissari di Asp ed Ao della Calabria – ha spiegato il sindaco di Corigliano Rossano - Come è noto, credo che in una fase delicata come questa non servano assolutamente polemiche tra le istituzioni, tutte alle prese con una situazione certamente difficile e con pochi strumenti, ma è altrettanto necessario comunicare alle nostre comunità lo stato reale delle cose».
«Per quanto mi risulta nella provincia di Cosenza abbiamo un totale di 127 ricoverati su 127 posti – ha sottolinea Stasi - divisi tra Azienda provinciale ed Azienda ospedaliera. Quasi 30 pazienti, inoltre, sono ricoverati nei plessi ospedalieri delle altre province, qualcuno addirittura presso altre regioni. Non intendo essere allarmista - prosegue - ma se questi sono i dati, temo che si sia offerto un quadro diverso dalla realtà, probabilmente tenendo conto solo dei posti di terapia intensiva».
«Chiedo pubblicamente – afferma - che la governance sanitaria regionale faccia chiarezza, comunicando correttamente quali sono le criticità di questo momento, cioè se e quanti sono i posti disponibili di medicina Covid, di malattie infettive, di subintensiva e intensiva. Senza un tale chiarimento, del resto, non ci sarebbe alcuna spiegazione da offrire a decine di cittadini che, negli ultimi giorni, si sono trovati ad attendere ore nei pronto soccorso della provincia o addirittura dentro le ambulanze in attesa di trovare posti di ricovero, con tutti i disagi che ne conseguono per pazienti ed operatori degli ospedali».
«Si tratta - conclude Stasi - di un momento difficile in cui, ancora una volta, la Calabria si è fatta trovare impreparata rispetto all'ultima ondata di contagi. Mancano ancora all'appello tutti gli interventi del DCA91 ed ora è il momento di recuperare il tempo perduto sforzandosi al massimo e con grande sinergia istituzionale, ma anche con chiarezza e trasparenza».