Il presidente facente funzioni della Calabria ha effettuato un sopralluogo nel Palazzetto dello Sport dove sono state allestite le postazioni mediche. Non ha escluso una nuova ordinanza sulla Dad obbligatoria
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«C’e poco da polemizzare…». «Nessun braccio di ferro politico o mediatico…». Quasi un intercalare quello del presidente facente funzioni Nino Spirlì, che oggi ha fatto un sopralluogo al Palazzetto dello Sport di Vibo Valentia, in occasione dell’inizio della campagna vaccinale per i docenti scolastici.
Spirlì tenta di gettare acqua sul fuoco delle polemiche che puntualmente accompagnano le sue esternazioni, soprattutto quando le affida ai social attraverso le ormai note dirette facebook che quasi quotidianamente usa per comunicare opere, parole e omissioni.
Dopo aver ringraziato la Protezione civile - «di cui mi onoro di esser membro» -, l’Asp e l’Ufficio scolastico regionale «per aver messo in moto il centro vaccinale con sei postazioni di inoculazione», Spirlì ha annunciato l’incremento delle dosi vaccinali «in arrivo domani, sia Pfizer che AstraZeneca». Poi ha rimarcato «la collaborazione fraterna e quotidiana con il commissario alla sanità Guido Longo».
«Replicheremo altrove il modello del palasport di Vibo – ha proseguito -. Ai 100 punti di vaccinazione per ogni Asp, se ne aggiungeranno altri di uguale dimensione. Abbiamo scelto aree strategiche dove fare arrivare i mezzi del ministero della Difesa e allestire le tende. Già nella prossima settimana si aggiungeranno altri punti vaccinali».
Ha poi minimizzato i ritardi della campagna vaccinale in Calabria: «Dopo una partenza debole siamo oggi arrivati a sfiorare l’80 per cento, in questi giorni ci metteremo al pari con tutte le altre regioni». In realtà le inoculazioni effettuate a fronte delle dosi disponibili, in Calabria sono ancora al 72 per cento, cifra che relega la regione al penultimo posto nella classifica nazionale, seguita solo dalla Sardegna che però è l’unica regione italiana in zona bianca.
In merito alle scuole e a un’eventuale nuova ordinanza regionale di chiusura (l’ultima è stata bocciata dal Tar), alla luce del fatto che adesso la Calabria è in zona arancione, il presidente f.f. ha risposto di essersi «preso del tempo per leggere i dati che sono arrivati». «Vi posso dire – ha continuato rivolgendosi ai giornalisti - che in questi giorni sono stato invitato dai Dipartimenti di prevenzione a dichiarare “zona rossa” un bel po' di comuni e in tutta la Calabria ci sono oltre 50-60 comuni i cui sindaci sono stati costretti a chiudere le scuole. Stiamo verificando l'incidenza anche della variante inglese nei contagi.
Qui non c'è un braccio di ferro politico o mediatico. Dobbiamo solo valutare se siamo ancora in tempo per evitare una diffusione maggiore del virus. Certo, se questo l’avessimo capito un mese e mezzo fa, quando il sottoscritto aveva detto che sarebbe stato molto meglio prevenire, forse non ci troveremmo oggi con questi numeri. Siamo passati dagli 80-90 contagi della settimana scorsa, a punte questa settimana di 300-400. Quello che vedremo nei prossimi giorni e nelle prossime ore sarà un altro degli elementi che andremo a valutare per poter decidere in piena libertà fuori da ogni polemica».