Nel capoluogo calabrese uno dei focolai più estesi. L'allarme della Uilpa Polizia Penitenziari che chiede un'accelerazione nella somministrazione dei vaccini negli istituti penitenziari
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«Cresce ancora il contagio nelle carceri». È quanto afferma in un comunicato Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. Secondo i dati forniti dall’Ufficio Attività Ispettiva e di Controllo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, sono 750 i detenuti e 716 gli operatori positivi alle ore 21.00 di ieri sera.
I dati
Complici evidentemente le varianti, il Covid-19 in questo momento sembra correre più veloce nelle prigioni che nel resto del Paese e, soprattutto, non pare scorgersi un’inversione di tendenza. Anzi, l’incidenza del contagio è raddoppiata fra i detenuti in poco più di un mese e cresciuta significativamente anche fra gli operatori: erano 401 i detenuti e 603 gli operatori positivi il 25 febbraio scorso. A Reggio Emilia 74 detenuti, Catanzaro 72 detenuti, Pesaro 59 detenuti, Padova Due Palazzi 55 detenuti, Roma Rebibbia Femminile 54 detenute, Asti 52 detenuti, Melfi 52 detenuti e Parma 49 operatori. Questi i focolai che destano al momento maggiore preoccupazione, secondo il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
Accelerare le vaccinazioni
De Fazio spiega: «Se può ritenersi inevitabile che l’andamento della pandemia nei penitenziari segua il trend che si registra nel resto del Paese, questa accelerazione ci sembra persino più violenta, nonostante le misure di contenimento adottate dal dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che, fatta eccezione per alcune possibili criticità territoriali, reputiamo sostanzialmente adeguate. Stando così le cose, si pone forte l’esigenza di un intervento del Governo che miri alla velocizzazione, senza tentennamenti e, almeno per le carceri, con una regia nazionale, delle vaccinazioni, al deflazionamento della densità detentiva e al potenziamento degli organici e degli equipaggiamenti del Corpo di polizia penitenziaria. Alla data di ieri erano 5.886 i detenuti e 16.459 gli operatori ai quali è stata somministrata almeno la prima dose vaccinale».
«Questo, fra l’altro, abbiamo chiesto alla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, nell’incontro che abbiamo avuto due giorni fa e su questo ci aspettiamo un forte segnale dal Governo. Del resto, era stato lo stesso Presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante la replica alla discussione generale sulla fiducia a Montecitorio, a dichiarare che «non dovrà essere trascurata la condizione di tutti coloro che lavorano e vivono nelle carceri»; è giunto allora il momento di passare dalle parole ai fatti» conclude il leader della Uilpa Polizia Penitenziaria.