Il giovane atleta è compagno di squadra del primo ragazzo contagiato. La circostanza conferma le responsabilità del dirigente amaranto Antonio Tempestilli che ha autorizzato la trasferta in Campania in barba alle norme anti-Covid e al senso civico (ASCOLTA L'AUDIO)
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C’è un secondo giocatore positivo nella Primavera della Reggina. Si tratta di un altro giovane di Messina, città dove risiede il primo calciatore contagiato dal Covid. Caso, quest’ultimo, che ha fatto scoppiare la polemica sulle omissioni e le responsabilità di Antonio Tempestilli, responsabile del settore giovanile della squadra Amaranto.
Il giovane risultato positivo al tampone ieri, secondo quanto provato dalla distinta ufficiale in nostro possesso, è stato convocato per la partita che la Primavera della Reggina ha giocato contro i pari età della Salernitana, incontro al quale, invece, non ha partecipato il primo giocatore risultato positivo perché già in regime di isolamento fiduciario quando sono state fatte le convocazioni.
Il nuovo caso venuto alla luce conferma l’approssimazione e la superficialità con cui Tempestilli ha gestito la vicenda, scoperta soltanto grazie a un articolo di LaC News24.
Nonostante, infatti, la società Amaranto fosse a conoscenza dell’alta probabilità che il primo calciatore della Primavera fosse rimasto contagiato (ad essere affetti da Covid sarebbero i genitori del ragazzo), non ha atteso l’esito del secondo tampone prima di autorizzare la trasferta della formazione giovanile, né ha sospeso l’attività sportiva nel centro Sant’Agata, dove si allena anche la prima squadra che milita in serie B.
Un quadro già grave di per sé che oggi si arricchisce di un altro elemento. Si scopre, infatti, che in quella trasferta che non doveva essere autorizzata dal responsabile della Primavera Tempestilli, un altro giovane che è sceso in campo contro la Salernitana era già positivo al Covid-19.
Una notizia che mette in allarme anche la Primavera della società campana che, adesso, dovrà sottoporre i propri giovani atleti al tampone per capire se qualcuno di loro sia rimasto contagiato. Inoltre, acquisiscono ulteriore spessore i legittimi timori di decine di famiglie, i cui ragazzi si allenano quotidianamente nel centro sportivo Sant’Agata.
I due calciatori di Messina, secondo quanto appreso, viaggiavano tutti i giorni insieme ad altri compagni sul pulmino della società Amaranto che andava a prenderli all’imbarcadero di Villa San Giovanni per portarli agli allenamenti al Sant’Agata di Reggio Calabria.
Non è escluso, quindi, che altri ragazzi possano essere positivi, mentre la posizione di Tempestilli, alla luce delle nuove notizie, appare sempre più grave.