«Undici anni non sono un commissariamento, sono una usurpazione dei poteri. Se è proprio necessario attivare procedure straordinarie, considerata anche la fase particolare che attraversa la Regione per la drammatica scomparsa della sua presidente, allora queste funzioni speciali vanno affidate ai sindaci». Mario Occhiuto dice la sua sulla gestione della sanità in Calabria.

La visita in corsia

Questa mattina si è personalmente recato nella corsia dell'Annunziata di Cosenza, ha interloquito con la manager Giuseppina Panizzoli, con il direttore sanitario Francesco Zinno, con alcuni primari dei vari reparti interessati dall'emergenza Covid. Accertando la carenza di medici, infermieri e unità parasanitarie: «Mancano figure essenziali e risorse umane. Chi lavora è sottoposto a turni massacranti e condizioni di stress».

Atto dimostrativo

Per questo ha emesso una ordinanza con la quale impone l'assunzione di nuovo personale. Lo aveva già fatto nel luglio del 2014 disponendo l'ingaggio di sette nuovi medici per il pronto soccorso e l'unità operativa di anestesia e rianimazione. Ma quell'atto non ebbe alcun seguito concreto. E forse non lo avrà neppure questo. Si tratta per lo più di un gesto dimostrativo, anche per mettere in evidenza le mancanze dell'ormai ex commissario straordinario Saverio Cotticelli e, a cascata, delle due manager, Panizzoli e Bettilini, di Azienda Ospedaliera e Asp.

La coperta corta

A dipingere il drammatico scenario della provincia di Cosenza sono i numeri: i reparti ordinari Covid del capoluogo sono saturi, in rianimazione restano le briciole mentre il pronto soccorso continua ad affollarsi di malati con sintomi da coronavirus in attesa di una sistemazione. Questa mattina, come rivelato dallo stesso Mario Occhiuto, ce n'erano 22. Sotto il profilo dei posti letto qualcosa si sta cercando di reperire nell'hub del capoluogo, sacrificando però altre specialità, con il rischio di non poter fornire una risposta ai malati oncologici, cardiopatici o che soffrono di patologie differenti dal Covid-19.

Commissario superficiale

Serve l'aiuto dal territorio. Lo spoke di Rossano ha raddoppiato il numero dei letti, portandolo a venti. Si lavora a Cetraro e Paola anche con interventi strutturali. Che però non bastano, perchè le stanze vanno riempite di presidi sanitari e di personale. «Procedure che andavano fatte prima - ribadisce Mario Occhiuto - La situazione dà la cifra della improvvisazione, della incompetenza e della superficialità del commissario straordinario». Ecco l'intervista