Residenti di Arghillà e qualcuno anche di Gallico. Persone mai sottopostesi a vaccinazione e altre con l'obiettivo della terza dose. Sono venuti anche dai quartieri limitrofi, nelle situazioni più diverse, così quella che si annunciava come la prima tappa dell’attività di vaccinazione espletata dall’Esercito nel quartiere periferico e problematico di Arghillà a Reggio Calabria, in realtà non ha risposto soltanto all’esigenza di portare il siero a domicilio, in una zona dove il tasso di vaccinazione è basso, ma ha rappresentato anche un importante incentivo a completare lo stesso ciclo vaccinale.

Restano, comunque, al centro la sensibilizzazione e l’incremento di consapevolezza circa la necessità di sottoporsi a vaccinazione; obiettivi che continueranno ad essere perseguiti con altri appuntamenti ancora da programmare. Nella giornata odierna ad intervenire è stato il team mobile dell’Esercito, guidato dalla dottoressa, tenente Chiara Michelotto, coadiuvata da personale militare e dalla Croce Rossa. Moderna il vaccino somministrato. A disposizione il Pfizer pediatrico. Oltre un centinaio, le dosi oggi somministrate. 

La pronta ospitalità del polo sanitario Ace

L’Esercito è stato ospitato presso il polo sanitario di prossimità Ace, operativo come ogni giorno con la sua attività ambulatoriale specialistica gratuita e che, con i suoi volontari e il suo staff, ha prontamente messo a disposizione i locali e allestito quanto necessario, nonostante l’assenza di preavviso. Lo stesso centro Ace, impegnato nella emersione di bisogni che rimangono inespressi nel quartiere, aveva anch'esso segnalato la necessità di un intervento in termini di conoscenza e consapevolezza

Questa iniziativa è nata dal bisogno rilevato tra i giovani dal Centro sportivo italiano di Reggio Calabria che, per voce del presidente Paolo Cicciù, ha lanciato un allarme colto da Emanuele Mattia, già garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Città Metropolitana.

La successiva sollecitazione rivolta dallo stesso ex garante Mattia e subito accolta dal presidente della Regione Roberto Occhiuto e dal consigliere regionale, segretario questore della massima Assemblea elettiva calabrese Salvatore Cirillo, ha reso possibile l’avvio di questa preziosa attività.

Nonostante un bisogno reso evidente da un attento osservatorio volto al mondo dei giovani, tutte le fasce di età hanno colto questa opportunità.

I commenti dei residenti

«Personalmente non mi ero sottoposta neppure alla prima dose di vaccino. Ho delle patologie e avevo deciso di non farlo ma ora a fare più paura è il virus e questa iniziativa è stata per me, che per altro abito proprio qui accanto, davvero provvidenziale. Un richiamo, arrivato fin sotto casa, che non mi sono sentita di ignorare», ha raccontato una residente di Arghillà Nord.

«Devo fare la terza dose di vaccino. Non possiamo abbassare la guardia per salvaguardare la vita. Ritengo questa iniziativa importante e ringrazio coloro che l’hanno resa possibile», ha dichiarato un’altra residente di Arghillà Sud.

L’allarme sociale e la risposta delle Istituzioni

«Ci siamo ritrovati a dover sospendere le attività sportive che promuoviamo ad Arghillà Sud da quattro anni perché una ventina di ragazzi dai tredici ai vent’anni non sono vaccinati. Una situazione che ha costretto la Polisportiva Arghillà a Colori a fermarsi. Lo sport che si ferma è sintomo di problematiche che vanno indagate e risolte, specie in un quartiere in cui lo stesso è strumento educativo e tra i pochi spazi preziosi di inclusione e socializzazione.

In particolare, è stata la pandemia ha determinare questo stop che evidenzia, in questo caso, un serio rischio per la salute. Anche se ci sono giovani i cui genitori non sono d'accordo e non acconsentono, abbiamo appurato che molti ragazzi avrebbero fatto il vaccino se vi fosse stata la possibilità di accedervi senza dover raggiungere Reggio e che il disagio era legato spesso alla difficoltà di spostamento.

Da qui l'allarme e la segnalazione lanciati per avvicinare la vaccinazione e sensibilizzare e che il garante Emanuele Mattia ha voluto cogliere, intraprendendo subito l’iniziativa di sottoporre la situazione all’attenzione della Regione. Grazie all’intervento istituzionale e dell’Esercito oggi, qui ad Arghillà, giochiamo un'altra partita molto importante», ha spiegato Paolo Cicciù, presidente della Csi di Reggio Calabria.

«Siamo molto soddisfatti della riposta della comunità di Arghillà che evidentemente ha colto a pieno l’intento della nostra azione sociale. Un’azione che ha centrato un bisogno effettivo. Questo è solo l’inizio di un percorso a supporto della sanità pubblica. Ci saranno certamente altri appuntamenti che porremo in essere sempre di concerto con l’Esercito e nell’alveo della macchina organizzativa sanitaria della Regione, dell’Asp di Reggio e degli organi preposti alla vigilanza territoriale», ha commentato Emanuele Mattia, già garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

«La risposta che abbiamo registrato questa mattina è chiara e vorrei poter sperare di poterla replicare in futuro. Quando i problemi del territorio si affrontano con metodo e organizzazione, coinvolgendo quanti hanno a cuore l’idea di lavorare insieme per raggiungere un comune obiettivo, è possibile dare risposte concrete. Ringrazio il Presidente Roberto Occhiuto, i Militari impegnati nelle attività vaccinali, il Garante dei Minori per aver segnalato la problematica, riponendo massima fiducia nel nostro operato, i volontari della Croce Rossa Italiana che, seppur preavvisati all’ultimo momento, si sono resi subito disponibili, i volontari del Polo di Medicina solidale Ace, presente ad Arghillà e tutti quei Cittadini che hanno potuto avvertire la vicinanza delle Istituzioni preposte principalmente a proteggerli e tutelarli», si legge nella nota diramata dal consigliere regionale di Coraggio Italia, Salvatore Cirillo, presente stamattina accompagnato dal componente della sua segreteria, Francesco Rao.