Sarebbero tutti riconducibili a soggetti di nazionalità straniera. Trenta nel complesso i campioni analizzati con l'ausilio dell'Istituto Zooprofilattivo di Portici (ASCOLTA L'AUDIO)
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Sarebbero tutti riconducibili a soggetti di nazionalità straniera i nove tamponi trasferiti dalla Calabria all’Istituto Zooprofilattico di Portici per il sequenziamento e risultati positivi alla variante Delta.
Trenta campioni analizzati
Trenta i campioni provenienti dalle cinque province della nostra regione e inviati al centro campano, tramite il laboratorio di microbiologia e virologia del Pugliese di Catanzaro diretto da Pasquale Minchella. Di questi, come detto, per nove è stata rivelata la variante Delta, conosciuta anche come variante indiana, particolarmente insidiosa non perché manifesti effetti più aggressivi e virulenti su chi la contrae, ma perché è fortemente contagiosa: ha un indice di trasmissibilità più alto del sessanta percento rispetto al Sars-Cov 2 isolato dagli scienziati all’origine della pandemia.
A Reggio l'incidenza maggiore
Sette dei nove casi riguardano prelievi effettuati in provincia di Reggio Calabria, due in provincia di Cosenza. Il dato rivela una incidenza della insidiosa mutazione pari a poco più del trenta percento, in linea con quanto sta emergendo nel resto del paese. Ma i numeri sono ancora troppo bassi per poter effettuare una valutazione sul reale rischio di diffusione anche alle nostre latitudine, di questa variante per la quale, in ogni caso, la doppia dose di vaccino si sta rivelando efficace a contenerne gli effetti.