Peggiorano ancora i dati su contagi e occupazione dei posti letto in Calabria, secondo il monitoraggio settimanale elaborato dalla Fondazione Gimbe sul periodo che va dal 7 al 13 aprile.

L’indicatore relativo ai "Casi attualmente positivi per 100.000 abitanti" da 607 vola a 681, con un aumento dei nuovi contagi rispetto alla settimana precedente del 18,1%. Numeri in controtendenza rispetto a quello che è l’andamento della curva a livello nazionale: considerando l’intera Italia, infatti, secondo Gimbe c’è da registrare una riduzione del 15,4% dei nuovi casi e un inizio di alleggerimento del carico per gli ospedali. 

Ospedali in sofferenza

Per quanto riguarda i posti letto nei reparti Covid, la Calabria è una delle sette regioni in cui è stata superata la soglia di allerta del 40%: qui l’occupazione è del 50%, in aumento di tre punti percentuali rispetto al periodo 31 marzo-6 aprile. Così come peggiora il dato relativo all’occupazione dei posti in terapia intensiva: dal 24% si è passati al 28%, ma si rimane comunque ancora al di sotto della soglia di allerta del 30%.

Ripresa sul fronte vaccini

Pur rimanendo negli ultimi posti a livello regionale, dai dati della Fondazione Gimbe sembra ci sia una ripresa della Calabria sul fronte vaccinazioni. La percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale, infatti, è pari al 6,3% contro una media nazionale del 6,8% (e l'8,3% della prima regione, il Piemonte). La percentuale di over 80 che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 40,2% contro la media italiana del 43,9% e quella della popolazione 70-79 è del 4,7% (media Italia 3%).

«Col ritorno in giallo contagi in aumento»

«Bisogna tener presente che se gli effetti di un'Italia rosso-arancione si protrarranno per almeno 3 settimane, il progressivo ritorno al giallo determinerà una risalita della curva epidemica anche se mitigata dalla ridotta probabilità di contagio all'aperto per l'aumento delle temperature». È quanto sottolinea Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe in merito alle ipotesi di riaperture in vista dell'estate. «Inoltre in tempi brevi non esiste alcuna possibilità di ridurre i contagi a 50 per 100.000 abitanti al fine di riprendere il tracciamento». La progressione della campagna vaccinale permetterà di mettere in sicurezza, auspicabilmente prima dell'estate, over 70 e fragili con notevole impatto su ospedalizzazioni e decessi, ma non sulla circolazione del virus. «Ecco perché - conclude - è fondamentale inserire specifici target di copertura vaccinale per le categorie a rischio».