L’occupazione dei posti letto nei reparti degli ospedali è pari al 24.9%, mentre quella delle terapie intensive è al 7.7% (ASCOLTA L'AUDIO)
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Trend pandemico positivo in Calabria nella settimana che va dal 27 aprile al 3 maggio. Nella regione si registra una discesa dei nuovi casi del 13.3% rispetto ai sette giorni precedenti, con un’incidenza che si attesta a 4.368 positivi ogni 100mila abitanti. Cala anche l’occupazione negli ospedali dei posti letto che nei reparti è pari al 24.9%, mentre quella delle terapie intensive è al 7.7%.
È quanto emerge dal monitoraggio settimanale della Fondazione indipendente Gimbe. Nel dettaglio variazione rispetto alla settimana precedente e incidenza ogni 100mila abitanti delle cinque province calabresi: Catanzaro, -7.6% e 954 casi; Cosenza, -10.6 e 633 casi; Crotone, -6.8 e 858 casi; Reggio Calabria -21.7 e 573 casi; Vibo Valentia -22.2 e 463 casi.
Il dato nazionale
Nell'ultima settimana in Italia scendono i contagi da Covid-19 (-8,9%), con i nuovi casi che vanno sotto quota 400 mila, a fronte di un numero stabile di tamponi totali. Calano anche i decessi (-7%) che passano da 1.034. a 962 in 7 giorni (98 riferiti a periodi precedenti).
In 18 Regioni - riferisce il report - si rileva una riduzione percentuale dei nuovi casi (dal -0,7% del Veneto al -18% del Lazio), mentre si registra un incremento in Lombardia (+0,7%), Friuli-Venezia Giulia (+5%) e Piemonte (+7,4%).
In discesa gli indicatori ospedalieri per il Covid-19 in Italia con le terapie intensive che fanno segnare -10,5% e i ricoveri ordinari -6,1%. In particolare in area critica al 3 maggio si registrano 366 posti letto occupati; in area medica, invece, dopo il picco di 10.328 registrato il 26 aprile, i posti letto Covid sono scesi a quota 9.695 il 3 maggio. Al 3 maggio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 15% in area medica e 3,9% in area critica.
I dati regione per regione
Vaccinazioni anti-Covid
Sono state 39,4 milioni le terze dosi di vaccino anti-Covid somministrate in Italia, con un tasso di copertura dell'82,5% ma restano scoperte quasi 2,7 milioni di persone che possono riceverla subito, pari al 5,6% della platea con nette differenze regionali, dal 2,9% dell'Umbria al 10,6% della Provincia Autonoma di Bolzano; 5,65 milioni di persone senza terza dose non possono invece riceverla nell'immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari all'11,8% della platea con nette differenze regionali, dal 7,9% della Valle D'Aosta al 14,8% dell'Umbria.
Le quarte dosi sono state somministrate a 133.491 immunodepressi in Italia con una copertura del 16,9% a livello nazionale e forti differenze regionali, che vanno dal 2,9% del Molise al 57,1% del Piemonte. Tra gli over 80, fragili (60-79 anni) e ospiti Rsa, invece, sono state somministrate 249.780 quarte dosi con un tasso di copertura nazionale del 5,6% e coperture regionali che vanno dall'1,6% della Calabria all'11,1% dell'Emilia-Romagna.
«Nell'ambito di un generalizzato flop delle quarte dosi nelle persone immunocompromesse - commenta il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta - le inaccettabili diseguaglianze regionali dimostrano da un lato l'efficacia delle strategie di chiamata attiva, dall'altra l'immobilismo organizzativo della maggior parte delle Regioni».
Sono 6,89 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2,79 milioni hanno una temporanea protezione in quanto guariti mentre 4,10 milioni sono attualmente vaccinabili. Nella settimana 27 aprile-3 maggio si riduce ancora il numero di nuovi vaccinati: 5.982 rispetto ai 6.408 della settimana precedente (-6,6%). Nella fascia 5-11 anni, infine, sono state somministrate 2,56 milioni di dosi: 1.385.060 hanno ricevuto almeno 1 dose di vaccino, con un tasso di copertura nazionale al 37,9% e differenze regionali che vanno dal 20,6% della Provincia Autonoma di Bolzano al 53,7% della Puglia.