Il dottore Errico si è laureato da poco e fa parte del team Usca che segue a domicilio i positivi. Il racconto della figlia di un’anziana paziente: «Quando entra in casa sembra che arrivi un'intera equipe ospedaliera»
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«Da qualche giorno mia madre ha battuto il Coronavirus, oggi finalmente il doppio tampone negativo. Se oggi posso abbracciarla devo ringraziare il dottore Errico ed il personale dell'ospedale che lo ha preso in carico. Per ben 18 giorni io e la mia famiglia abbiamo preferito "rifiutare" il ricovero, nonostante il dottore Errico ci chiamasse ogni singolo giorno per convincerci ad affidare nostra madre a mani più esperte».
Inizia così il racconto commosso di Lucia De Fazio, professionista lametina che colpita dalla professionalità e dall’umanità con la quale un giovane dottore dell’Usca Enrico Errico ha seguito la madre. Doti umane e professionali che nel tempo gli sono state riconosciute da più famiglie, specie in questo momento pandemico inaspettato e crudele che fomenta fragilità e frustrazioni.
Il dottore Errico è pugliese, ma si è laureato all’Università di Catanzaro e il Covid è il sostanzialmente il suo primo vero approccio alla medicina reale. Ma né le carenze del sistema, né i timori legati al contagio hanno intaccato evidentemente il suo amore per questa scienza, fatta di persone prima ancora che di parametri.
«Ricordo ancora il dottore che tutte le mattine somministrava a mamma le cure necessarie a tenere la situazione stabile. In casa entrava da solo, ma sembrava un'intera equipe ospedaliera, per la preparazione, la gentilezza e addirittura per le spiegazioni che ci dava in maniera molto dettagliata. Quando sfogavamo la nostra frustrazione (45 giorni di isolamento) su di lui, ha sempre reagito con gentilezza. Mia madre, allettata da giorni aveva delle piaghe da decubito ed il dottore le ha sempre medicate senza mai volere nulla in cambio, abbiamo provato a sdebitarci in ogni modo», ricorda ancora la donna.
«I medici ci hanno riferito che sarebbe sicuramente andata diversamente se non ci fosse stato il dottore Errico, che ci hanno chiesto loro stessi di ringraziare. Quando quattro giorni fa abbiamo avuto la notizia della guarigione di nostra madre abbiamo telefonato al dottore, chiedendogli nuovamente cosa volesse per la gentilezza, ci ha risposto "Se proprio volete fare qualcosa per me, cercate di essere prudenti, di raccontare agli amici cosa avete passato, perché questa è una battaglia che non vinceremo mai se continueremo a combattere da soli"».«Spero - conclude la lettera - che resterai da noi a lungo dottore».