VIDEO | Istanza promossa dall'associazione What Woman Want presieduta da Bianca Rende e sottoscritta dai quattro primi cittadini dell'area urbana per fare fronte all'aumento dei contagi e dei ricoveri
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La priorità è vaccinare la popolazione, per cui il presidio militare di Cosenza continuerà ad assolvere a questa funzione. Lo ha ribadito il direttore sanitario dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza Angelo Barbato. Ma in città infuria il dibattito sull'opportunità di ripristinare le funzioni di ospedale Covid nella tensostruttura ospitata a Vaglio Lise, in prossimità della stazione ferroviaria.
La riconversione che divide
Allestita in concomitanza con la seconda ondata del Covid, ha accolto il primo paziente ad inizio dicembre. Aveva una capienza massima di quaranta posti letto, tre dei quali di sub intensiva. Proprio alla vigilia della terza e più aggressiva fase della pandemia si è proceduto ad una riconversione. Migliaia le somministrazioni di Pfizer ed Astrazeneca dispensate dall'esercito.
Pronto soccorso assediati
Ma ora che il pronto soccorso dell'Annunziata e quello del Giannettasio di Rossano sono assediati dalle ambulanze e che la ricettività dei nosocomi della provincia si è rivelata insufficiente rispetto al numero di pazienti bisognosi di cure ospedaliere, l'opinione pubblica insiste affinché si torni al passato, con la rimodulazione dei reparti ed il rientro degli ufficiali medici di cui il campo era dotato. I quattro sindaci dei comuni dell'area urbana, Cosenza, Rende, Castrolibero e Montalto Uffugo, hanno in tal senso sottoscritto una lettera indirizzata al presidente facente funzioni Nino Spirlì, alla Protezione Civile ed al commissario Guido Longo. L'iniziativa è stata promossa dall'associazione What Woman Want, presieduta da Bianca Rende che è anche componente del consiglio comunale di Palazzo dei Bruzi. Ecco l'intervista