Una delegazione di studenti delle scuole superiori di Lamezia Terme ha incontrato stamani i membri dell'amministrazione comunale, oltre che parlamentari e consiglieri regionali e rappresentanti della Lamezia Multiservizi, la società partecipata del Comune alla quale è delegato il trasporto pubblico locale.

Un vero e proprio momento di confronto e discussione nella sala Napolitano di Palazzo Maddamme per mettere i puntini sulle i, fare chiarimenti e spiegazioni, sviscerare questioni che da due anni continuano a dominare l’agenda quando si parla di covid e scuola.

Lo sciopero messo in atto in molti istituti superiori in seguito al rientro dalle feste natalizie, come atto di protesta contro la mancata attivazione della dad, non ha scosso il sindaco Paolo Mascaro per il quale un’ordinanza adesso non avrebbe senso perché finirebbe al Tar.

Autobus sempre pieni 

Ma se bisogna frequentare in presenza gli studenti vogliono vengano rispettate norme e precetti. E oggi hanno fatto le pulci su diversi argomenti, a partire dal trasporto pubblico locale. I mezzi spesso sono troppo pieni rispetto alla percentuale massima di passeggeri che dovrebbero contenere in pandemia, hanno denunciato, e alcuni istituti, come il Liceo Campanella, hanno aperto nuovi poli per redistribuire i corposi numeri degli studenti. Decentrando è accaduto però che queste aree siano ore tagliate fuori dal percorso dei mezzi.

La Multiservizi dal canto suo ha garantito una disinfezione dei mezzi una volta al giorno e ha anche spiegato che un'eventuale modifica del  percorso che implichi un aumento chilometrico dovrebbe passare al vaglio della Regione, visto che ogni azienda di trasporto pubblico locale ha un chilometraggio che le viene assegnato.

Ma per gli studenti ancora più importante rimane il controllo sulle presenze sui mezzi, autobus che viaggerebbero al completo anziché su percentuali ridotte. Ecco perché hanno chiesto più bus sui quali ridistribuire i passeggeri ed allargare le distanze.

Ancora nessuna mascherina ffp2 in consegna alle scuole

Rimane poi la questione delle mascherine ffp2, di fatto obbligatorie nel caso di contagi, ma mai arrivate. Anzi, hanno spiegato gli studenti, l’ultimo carico arrivato è stato di mascherine chirurgiche.

Sui ritardi nell’erogazione delle ffp2 ha risposto il parlamentare Domenico Furgiuele secondo il quale è probabile ci siano ritardi legati all’accavallarsi dei decreti. Allo stesso tempo il leghista ha però ricordato che dopo due anni di pandemia  gli italiani si sono attestati come quelli che hanno accumulato il minor numero di giorni in presenza e che questo dovrebbe anche dare quella spinta di reni tali da mettere a frutto gli strumenti e l’esperienza che abbiamo accumulato per evitare la dad.

Il Comune rimane a favore della frequenza in presenza

La presidente della Terza Commissione consiliare Antonietta D’Amico ha ribadito che al momento Lamezia non ha in mente di distaccarsi da quanto deciso dal governo, credendo anche nel forte valore sociale, oltre che educativo, della scuola.

Presente anche il consigliere regionale Amalia Bruni, mentre in video conferenza ha assistito ai lavori il parlamentare Giuseppe D’Ippolito