Il Governo sta valutando criteri più stringenti per abbassare la soglia critica del tasso di occupazione delle terapie intensive e dei posti letto in area medica, fissata ora al 30% e al 40%. Sotto quella soglia si entrerebbe in automatico in zona arancione o rossa. In base alle nuove disposizioni, descritte dai ministri della Salute e degli Affari regionali Roberto Speranza Francesco Boccia, la Calabria potrebbe finire di nuovo in zona rossa.

«Oltre all’abbassamento delle soglie Rt pari a 1 per la zona arancione, e a 1.25 per la zona rossa – ha dichiarato Speranza - pensiamo di intervenire sugli indici di rischio anche per facilitare gli ingressi in arancione delle Regioni a rischio “alto”». Il ministro della Salute ha riferirà alla Camera sul nuovo Dpcm, che entrerà in vigore il prossimo 16 gennaio, e sul decreto per prolungare lo stato d'emergenza per il Covid fino al prossimo 30 aprile. Il Cdm sul Covid è previsto questa sera. 

Il ministro Speranza alla Camera

«La collaborazione tra governo, regioni e comuni ci ha consentito di resistere anche quando siamo stati investiti dalle onde più alte, senza uno sforzo unitario delle istituzioni non si sarebbe arginato questo nemico. Non c'è altra strada diversa dall'unita per affrontare questa emergenza, la più grande dal dopoguerra. Ecco perché mi rivolgo alla maggioranza e all'opposizione». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nell'informativa alla Camera sulle misure anti-Covid.

Proroga stato di emergenza

«Quando tutti i parametri peggiorano contemporaneamente abbiamo l'obbligo di prendere nuove misure e il governo ritiene inevitabile prorogare al 30 aprile stato di emergenza – ha spiegato Roberto Speranza, nell'informativa alla Camera sulle misure anti-Covid - Nel nuovo dpcm, è intenzione del governo confermare il divieto di spostamento anche in zona gialla e vietare l'asporto dopo le 18 dai bar e stabilire l'ingresso in area arancione di tutte le regioni a rischio alto».

«È intenzione del governo confermare nel nuovo dpcm l'indicazione a poter ricevere a casa massimo 2 persone non conviventi come già avvenuto durante le vacanze di Natale».

I vaccini

«Ora sappiamo – ha aggiunto Speranza - che il Covid ha i mesi contati e con i vaccini sconfiggeremo questo virus. La scienza sta illuminando la strada che ci porterà fuori da questa stagione terribile e dobbiamo investire sempre di più sulla scienza. Però non abbiamo ancora vinto e non dobbiamo sbagliare la lettura di questa fase decisiva. Con la campagna di vaccinazione vediamo la luce in fondo al tunnel. Il Covid ha le ore contate, ma non abbiamo ancora vinto siamo alle prime battute di una lunga e difficile maratona».

«Lasciamo fuori dalle polemiche politiche – ha continuato Speranza - la campagna di vaccinazione lo dico con lo stesso spirito a maggioranza e opposizione. Non macchiamola con polemiche che fanno male a tutti. Unità, unità, unità. Siamo ragionevolmente fiduciosi che un aumento delle dosi disponibili avverrà in tempi non lunghi, aspettiamo fiducioso certi che Ema e Aifa non perderanno neanche un giorno nel loro lavoro. Vogliamo correre ma dobbiamo farlo nell'assoluta sicurezza, ecco perché dobbiamo dare agli scienziati tutto il tempo necessario per completare il loro lavoro.

«Nel primo trimestre 2021 è attesa l'autorizzazione anche del vaccino di Johnson & Johnson – ha sostenuto il ministro della Salute - I risultati del vaccino italiano ReiThera sono molto incoraggianti. Stiamo lavorando parallelamente ad organizzare le forze e l'Italia è pronta a mettere in campo una squadra forte: si aggiungeranno 40 mila medici ed entreranno anche le farmacie in campo».

«Con la preoccupazione che vivo da ministro anche rispetto alle tensioni di questi giorni voglio rivolgere a tutti un accorato messaggio di responsabilità, per l'unità a Roma come in tutte le regioni d'Italia». Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza nell'informativa alla Camera sulle misure anti-Covid, sottolineando che «i mesi che verranno saranno difficilissimi perché il virus può tornare a colpirci duramente e dovremo contemporaneamente portare avanti la più grande campagna di vaccinazione della nostra storia recente e sarà tutto terribilmente complicato».

«Ad oggi abbiamo siglato opzioni per circa 226 milioni di dosi che nelle prossime settimane aumenteranno ulteriormente sino a giungere a 250 milioni esercitando sempre il diritto di opzione previsto dagli accordi europei che ci consente di bloccare per ogni contratto siglato dall'Unione il 13,46% di vaccini».

«Abbiamo opzionato - ha spiegato - così quasi il doppio delle fiale necessarie per vaccinare tutti gli italiani. Tutto quello che si poteva e si doveva fare per approvvigionarsi del vaccino è stato fatto con attenzione e per tempo».

Calabria zona rossa

«A livello nazionale il tasso di occupazione delle terapie intensive torna ad attestarsi sopra la soglia critica del 30% - ha aggiunto Speranza - e c'è un drammatico mutamento dell'indice di rischio attribuito alle Regioni: 12 regioni e province autonome sono ad alto rischio, 8 sono a rischio moderato di cui 2 in progressione a rischio alto e una sola regione è a rischio basso».

Con le nuove regole più stringenti, quindi, più di mezza Italia si troverebbe in zona arancione e due regioni, la Calabria e Lombardia sarebbero invece in zona rossa. I dati su cui si basa il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità e del ministero, per fornire alla Cabina di Regia la base per le decisioni sul colore delle zone, si riferiscono alla settimana precedente.

Comportamenti irresponsabili

Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, la curva dei contagi sta tornando a salire «va ricercata nei comportamenti irresponsabili del periodo natalizio. C’è stato un abbassamento del livello di attenzione. Le indicazioni del governo erano necessarie, ma qualcuno non le ha rispettate e si sono creati dei focolai. E così alla fine tutte le misure non hanno funzionato abbastanza».

Per il virologo dell’università di Milano c'è stato «troppo lassismo. Una quota parte di casi che vediamo adesso è legata a persone che si sono spostate e si sono ritrovate insieme. Non che siano untori principali e unici, però hanno senz’altro contribuito all’aumento dei contagi. Purtroppo, non c’è un manuale scientifico che ci indichi le misure corrette per combattere questa pandemia, si lavora a tentativi, mentre questo virus continua a creare problemi e ci sfugge».

«Per certi versi e di fatto – conclude Pregliasco - siamo in difficoltà nel trovare la soluzione giusta. Di certo, sappiamo che dobbiamo stare attenti perché quella che stiamo osservando ora non è un’ondata. Sono piuttosto i prodromi di una possibile nuova ondata che è stata in un certo senso messa in atto dai comportamenti irresponsabili ed eccessivi che abbiamo osservato durante le feste».

Campagna vaccinale a rischio

«I dati indicano che siamo non dico daccapo – ha detto Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco e dell'università di Milano - ma in una situazione non tranquilla, con la possibilità di ritrovarci la settimana prossima di nuovo con gli ospedali in forte difficoltà. Non c'è certezza, ma per come si configura, la situazione ci dà elevate possibilità di essere messi male a breve». L’innalzamento della curva dei contagi, ragionano gli esperti, metterebbe a rischio la campagna vaccinale.

«Sistema policromatico ha fallito»

Secondo Galli, infatti, anche per mettere al sicuro la campagna vaccinale servono nuove restrizioni: «È chiaro che il sistema policromatico utilizzato fino adesso ha funzionato in maniera molto limitata, anzi mi sentirei di dire non ha funzionato se è vero come è vero che quelle peggio messe sono attualmente le Regioni che sono sempre state più o meno gialle».