Troppi contagi e ricoveri in aumento. Queste le motivazioni che vedono la Calabria a un passo dalla zona gialla. Uno dei due parametri, vale a dire un'incidenza del 15% dei casi su 100.000 abitanti, è stato superato, la percentuale di ricoveri ordinari è del 16%, in terapia intensiva è del 9%, un punto in meno del 10% indicato come limite massimo prima che scattino le norme più restrittive e, quindi, la zona gialla I nuovi casi registrati ieri sono stati 240 su un totale di 1.076.812 tamponi eseguiti, mentre sono diversi i comuni dichiarati zona rossa. 

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È di sabato un'ordinanza del presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, che, dichiarando la zona rossa nel comune di Ciminà (RC), fotografa la situazione. «I dati di monitoraggio degli ultimi 7 giorni - scrive Spirlì - registrano per la Regione Calabria un aumento dell’incidenza per 100.000 abitanti, che ha raggiunto il valore pari a 101,5 con trend in ulteriore ascesa. In particolare - si fa rilevare - nella provincia di Reggio Calabria, i dati d'incidenza degli ultimi 7 giorni, hanno raggiunto un valore pari a 157, in sensibile incremento rispetto alla settimana precedente; la circolazione della variante cosiddetta “Delta”, stimata nel territorio regionale con una prevalenza dell’83%, in progressione sull’intero territorio nazionale e la campagna vaccinale ancora non completa - scrive Spirlì -  impongono di mantenere alto il livello di attenzione, sia per contenere la risalita della curva dei contagi, che per il costante aumento che si sta osservando, del grado di saturazione nel numero di posti letto occupati in Area Medica e in Terapia Intensiva dell’intera Regione, da cui si può  determinare la possibile collocazione in una fascia di rischio più  elevata e l’adozione di restrizioni da parte del Governo centrale».

Crollo delle vaccinazioni

di Elisa Barresi

Per quanto concerne l'andamento delle vaccinazioni, la Calabria, dall'inizio della campagna è stata sempre in ultima o penultima posizione. In particolare, nell’ultima settimana le rilevazioni nazionali hanno visto la Calabria sprofondare nuovamente agli ultimi posti.

Ora che le dosi non mancano, le trafile e la burocrazia per la prenotazione sono state superate e l’accesso agli hub vaccinali è aperto a tutti, si è toccato il fondo con minimi che non possono lasciare indifferenti. Basti pensare che nella settimana appena trascorsa in alcune giornate sono state superate a malapena le 6mila dosi. E il dubbio che anche passata la stagione estiva il dato non tornerà a crescere è reale. E a preoccupare in particolar modo è la provincia di Reggio Calabria che se inizialmente garantiva numeri altissimi di vaccinazione ora riesce a sfondare a fatica quota 2mila giornalieri.

Una condizione, questa, che genera inevitabile preoccupazione soprattutto se si considera l’aumento incessante dei contagi e i posti letto in ospedale che, dopo la diminuzione legata alla carenza di personale, sono ormai quasi al completo. E ad incidere fortemente la scelta volontaria di non sottoporsi alla vaccinazione. Ma i numeri delle terapie intensive parlano chiaro, e al Gom di Reggio Calabria già 6 degli 8 posti disponibili sono occupati.