VIDEO | Più di 40 pazienti parcheggiati nei corridoi, caos e poco personale sanitario stremato dalla fatica. Mancano posti letto e presidi salvavita. Ecco cosa succede a fine turno (ASCOLTA L'AUDIO)
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Lo scenario sconcertante descritto dagli operatori sanitari di Cosenza, appena concluso il turno notturno. Le barelle finite in pronto soccorso che si cercano di recuperare negli altri reparti, le bombole d’ossigeno che scarseggiano, i sanitari che devono scegliere a chi fornire ed a chi no l’ultima bombola in dotazione. I dispositivi di protezione forniti con il contagocce. E il pronto soccorso dell’Annunziata con ancora 40 pazienti che affollano i corridoi in attesa di un posto in reparto. In queste ore, dopo la protesta di ieri dei medici sotto la direzione generale, l’impegno del direttore sanitario Zinno a trasformare l’attuale reparto di medicina Valentini, al quarto piano, in reparto covid con 20 posti e l’arrivo di medici non specialisti, giovani laureati in medicini, a dare man forte.
Pazienti ancora in attesa di ricovero
I pazienti che continuano ad affollare il pronto soccorso ed il personale sanitario sottorganico. Di notte ci sono appena due medici e 4 infermieri che dovrebbero gestire anche fino a 50 pazienti tra positivi al covid e no covid.
«Rischiamo anche noi di essere contagiati – ci dice Luigi Nardi, Oss al pronto soccorso. Sono saltati i percorsi, si lavora in aree senza una corretta areazione».
Parte l’assistenza domiciliare
Oggi hanno firmato il contratto 40 medici che andranno a rimpolpare le Usca e si occuperanno di gestire l’assistenza domiciliare dei pazienti Covid. Fino ad ora non sono state operative a pieno regime per carenza di medici ed infermieri. Da oggi, finalmente, dovrebbero alleggerire il carico dei medici di famiglia.