I numeri sono ancora sotto controllo, ma bisogna valutare l'aumento dei casi e dei ricoveri in ospedale nelle prossime settimane (ASCOLTA L'AUDIO)
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La curva dei contagi continua a crescere anche in Calabria e, dalla prima settimana di gennaio, c’è il rischio che la nostra regione possa passare in zona arancione. Insieme ai contagi sta aumentando anche il numero dei posti letto occupati in area medica e nelle terapie intensive degli ospedali calabresi, tanto che la Regione Calabria sta tentando di aumentare i posti letto Covid, mentre alcune Aziende sanitarie provinciali, come quella di Cosenza, lo ha già disposto per Cetraro.
I numeri, è giusto sottolinearlo, sono ancora lontani per pensare a un passaggio imminente alla zona arancione. Il passaggio avviene quando si ha tra i 150 e i 250 casi ogni 100mila abitanti, le soglie dei ricoveri sono al 20% in intensiva e 30% per reparti. La nostra regione, per adesso, ha 180/190 casi ogni 100mila abitanti (nella settimana dal 13 al 19 sono stati 188); il 12% di occupazione delle terapie intensive e il 20 in area medica.
Rischierebbero di andare in zona arancione anche il Friuli-Venezia Giulia, il Veneto e la Liguria.
Nessuna zona arancione «al momento, non sono previste ma valuteremo di settimana in settimana. Escludo invece possibili lockdown, questo invece lo possiamo scongiurare». Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, parlando delle decisioni che emergeranno nella cabina di regia di domani che, sottolinea, "credo che entreranno in vigore da dopo Natale».
Secondo il sottosegretario, inoltre, «allo stadio bisogna indossare la mascherina, o le regole si rispettano oppure si arriva a scelte drastiche. Nel caso ci fossero tifosi senza mascherina secondo me bisognerebbe giocare la partita successiva a porte chiuse, perché allo stadio già oggi è obbligatorio indossarla».