Taglia un traguardo importante la provincia di Cosenza sul fronte delle vaccinazioni: almeno una dose è stata somministrata alla metà della popolazione di età superiore ai 18 anni. Ad annunciarlo il direttore sanitario dell’Asp Martino Rizzo: «Abbiamo raggiunto circa 240 mila persone di cui centomila hanno ricevuto pure la seconda dose. Questo significa che, nonostante le tante difficoltà sofferte in queste settimane, stiamo arrivando ad ottimi risultati».

In linea con le previsioni

La campagna in Calabria ha vissuto una importante accelerazione. Prendendo in esame l’ultima settimana, secondo i dati ufficiali sono state praticate in media 17.551 iniezioni al giorno. A questo ritmo l’obiettivo di completare il ciclo vaccinale nel 70 per cento degli abitanti verrebbe raggiunto entro la fine di agosto, in linea con le previsioni del Governo.

Campagna a strappi

Nel cosentino però nelle ultime ore si è pagato dazio alle attività intense dei giorni scorsi e stamattina si sono registrati disagi perché le fiale a disposizione sono finite. Non solo le Pfizer. «Soprattutto Pfizer, ma tra poco avremo anche un problema analogo con Astrazeneca, poiché non viene consegnato in abbondanza come prima. Stiamo lavorando al meglio per calendarizzare le seconde dosi del personale scolastico e delle forze dell’ordine».

Nessuno rifiuta Astrazeneca

Il direttore sanitario dell'Asp sul punto precisa: «Siamo riusciti dopo l'iniziale diffidenza, a fare accettare Astrazeneca. Gli utenti hanno capito che si tratta di un buon vaccino, con le stesse garanzie e controindicazioni solo per alcune tipologie di soggetti con particolari patologie». Martino Rizzo spiega anche i motivi degli assembramenti al PalaBrillia di Corigliano: «Questo centro – dice – è la nostra punta di Diamante. Riesce a garantire agevolmente mille vaccinazioni al giorno. Ma oltre questo ammontare va in sofferenza».

Appuntamenti al buio

«Succede che, oltre a chi si è regolarmente prenotato in piattaforma - spiega il dirigente dell'Asp - si presentino anche persone che hanno ricevuto la prima dose nei primi giorni di maggio e che devono adesso sottoporsi al richiamo. A queste persone non è stato dato un appuntamento determinato: gli è stato detto di presentarsi in un giorno a scelta nell’ambito di un certo intervallo, senza specificare l’ora. E molti, intendo alcune centinaia di persone, si sono affollate sia ieri che oggi davanti all'ingresso del centro».

Rifornimenti scarsi

Domani è tempo di rifornimenti, ma questa volta la consegna sarà al di sotto delle aspettative: «Avremo a disposizione circa 18mila dosi, sufficienti per garantire l’attività per due o tre giorni al massimo». Insomma potrebbero esserci altri rinvii ma la penuria durerà poco: «Ci hanno assicurato che la settimana prossima le consegne saranno molto più sostanziose».