VIDEO | Il movimento Ausobizantino chiede ristori e rimprovera alle istituzioni l’incapacità di prevedere le impennate dei contagi determinando enormi danni al settore
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Ristoratori sul piede di guerra. Pur comprendendo il momento difficile della pandemia, con riferimento ai numeri drammatici dei contagi e dei morti, i ristoratori ritengono non più tollerabile l’atteggiamento delle istituzioni e della comunità medico-scientifica che non riescono a gestire, prevenire né programmare senza provocare danni al tessuto economico.
È questa una delle ragioni che ha spinto un gruppo di imprenditori a metter su il costituendo comitato dei ristoratori Ausobizantini di Corigliano-Rossano. Il referente provvisorio del movimento Michele Guccione preannunzia una dura lotta al sistema, dopo l’ennesimo investimento perso sotto il periodo natalizio di circa 30mila euro all’interno della sua attività: «Non siamo tutelati né dal governo regionale né nazionale. La nostra categoria è quella più colpita, nonostante gli investimenti di adeguamento alle prescrizioni. Siamo totalmente abbandonati. Si spendono milioni di euro tra esperti, virologi, infettivologi, organismi preposti, ma è mai possibile che non si riesce a prevenire ed evitare danni ai ristoratori? Avevamo programmato il 20 novembre scorso due serate per Natale e Capodanno con tanto di investimento, possibile mai che un mese prima non si riesca a prevedere una eventuale impennata di contagi?».
Indice puntato contro il governo nazionale e regionale: si chiedono rimborsi e aiuti. «Abbiamo l’impressione, afferma Guccione, che si sia trovata l’escamotage di evitare i ristori in una situazione, tuttavia, di totale condizionamento psicologico dell’utenza che ha ridotto notevolmente i flussi ai ristoranti».
Piazze piene e disdette per i ristoranti
Il problema reale è che si crea un corto circuito tra il diritto al lavoro e il diritto alla salute. Ed è difficile trovare la via maestra:«Avrei preferito una maggiore attenzione da parte dei governi alle problematiche dei ristoratori mediante la predisposizione di maggiori investimenti. Siamo stati i più penalizzati, rispetto anche ad alcuni settori che invece con il Covid si sono arricchiti. Per non parlare dei controlli, in cui le contraddizioni sono evidenti. Assistere a situazioni nelle quali i ristoratori da un lato hanno ricevuto una pioggia di disdette per le serate di Capodanno e allo stesso tempo prendere atto degli assembramenti nelle piazze principali della città senza controlli, ecco tutto questo non può che indignarci».