VIDEO | I genitori contestano i ritardi nel rilascio delle certificazioni e impossibilità a riprendere le lezioni nonostante le posizioni regolari degli alunni negativizzati
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I dati Covid confermano un trend in vistosa decrescita rispetto allo scorso anno, i pronto soccorso degli ospedali di Corigliano Rossano riscontrano un deciso abbattimento degli accessi, purtuttavia il virus continua a circolare. Il virsu, però, circola ancora nelle scuole, alcune delle quali sono state chiuse qualche giorno al fine di consentire una capillare operazione di sanificazione dei locali.
Che la scia dei contagi si sia notevolmente ridotta, anche grazie al vaccino, è un dato acquisito e la conferma arriva anche da una dichiarazione resa dal commissario straordinario dell’Asp di Cosenza Vincenzo La Regina che nel sottolineare l’ottimo lavoro interistituzionale portato avanti nel tempo nel settore della vaccinazione rimarca come nelle divisioni Covid attualmente siano ricoverati solo pazienti non vaccinati. «È un grande risultato», commenta il manager aziendale.
Genitori sul piede di guerra
Nel frattempo non mancano i disagi determinati dal malfunzionamento della macchina burocratica relativamente alla gestione delle quarantene. Alcuni genitori lamentano ritardi, scarica barile tra enti e circolari mal interpretate. Di recente più alunni sono risultati positivi al tampone. Da qui un tunnel interminabile che, in alcuni casi, è sfociato in una denuncia contro un camice bianco con l’accusa di sequestro di persona in quanto l’assenza dall’ufficio per qualche giorno ha costretto alcuni genitori a restare a casa più del dovuto perché in quarantena.
Esiti dei tamponi contrastanti e file interminabili per effettuare il campione dei prelievi. Problemi anche per i rientri in classe con vizi interpretativi della norma e ritardi nelle notifiche delle quarantene. In un caso una mamma ha denunciato una situazione a dir poco paradossale: la messa in quarantena dal 27 settembre è stata trasmessa alla persona interessata il 13 ottobre, mentre la fine della quarantena è pervenuta il 15 ottobre con il cognome persino sbagliato. Tutto questo ha determinato scompensi nella tempistica per il rientro a scuola il cui personale eccepisce circa la possibilità di poter riprendere le lezioni.
«Siamo costretti noi genitori a stare a casa senza motivo, commenta una mamma, e i ragazzi obbligati alla Dad che non devono fare in quanto con la certificazione in regola. Non è possibile non consentire l’accesso in classe nonostante l’alunno sia negativizzato, con tanto di certificazione, vaccinazione e green pass».