Il disallineamento risale agli esordi della campagna vaccinale quando le schede erano compilate su fogli excel. Mai comunicate a Roma per problemi nel formato di dati (ASCOLTA L'AUDIO)
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È un macigno che la Calabria si trascina dietro da mesi, almeno da quando ha avuto inizio la campagna vaccinale. Ma il dato è emerso solo oggi in chiaro a causa delle pesanti accuse lanciate all'indirizzo delle aziende sanitarie e ospedaliere dal presidente ff della Regione Calabria, Nino Spirlì. Durante il sopralluogo a Villa Bianca ha, infatti, scaricato sulle strutture assistenziali la responsabilità di un disallineamento dei dati riferibili al numero di somministrazioni sinora effettuate in Calabria e di cui, a suo dire, sarebbe venuto a conoscenza solo nella serata di ieri.
In realtà, la massa di dati che non compare nella piattaforma telematica gestita da Poste italiane risale agli esordi della campagna vaccinale, quando le informazioni sulle dosi somministrate erano ancora raccolte in fogli excel. Da allora, tuttavia, il passaggio da cartaceo a telematico non è ancora avvenuto, come peraltro dichiarato questa mattina dal presidente ff. E così il disallineamento di dati ancora persiste, seppur in percentuali tali da non incidere nella classifica nazionale.
I dati provincia per provincia
A differenza di quanto dichiarato questa mattina, il numero di somministrazioni "scomparse" ammonta precisamente a 22.450 dosi. È questa la differenza tra la rilevazione reale (408.371) e quella che risulta sulla piattaforma telematica (385.921); una cifra che produce uno scostamento del 5,82% sul dato totale. Maglia nera è la provincia di Reggio Calabria che si porta in pancia un arretrato di 12mila dosi eseguite ma mai ufficialmente registrate, segue la provincia di Cosenza con 5.800 somministrazioni "scomparse" e Crotone con 2.100. Mancano poi ancora all'appello 1.600 dosi non registrate dalla provincia di Vibo Valentia e 649 dalla provincia di Catanzaro.
Il perfezionamento nel trasferimento non è mai avvenuto a causa di problemi riferibili al formato dei dati, non recepiti dal sistema di Poste Italiane. Tuttavia, nei prossimi giorni si dovrebbe imprimere una accelerazione nel processo con il caricamento massivo delle dosi "scomparse".