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Quello che emerge dall’operazione “Costa pulita” è un tessuto sociale e politico, a Briatico, fortemente permeato dalla criminalità organizzata che addirittura sarebbe intervenuta pesantemente nelle comunali degli ultimi 10 anni.
“L’analisi svolta sull’andamento dei rapporti tra amministratori e criminalità organizzata - si legge negli atti dell’inchiesta - ha evidenziato la sussistenza, sotto una pluralità di aspetti, circostanziate, oggettive e concludenti, condizioni idonee a configurare fenomeni di condizionamento e di “collegamenti” che vincolano la vita amministrativa dell’Ente locale a dinamiche riconducibili alle mire espansionistiche alle mire espansionistiche delle consorterie criminali gravanti sul territorio e, in particolare, a quella facente capo al pregiudicato Antonino Accorinti, ritenuto elemento di spicco della locale criminalità da oltre 10 anni”.
Famiglia Accorinti che avrebbe avuto un ruolo di protagonista nella campagna elettorale per le elezioni del 2012. In quella occasione si sono fronteggiati Francesco Prestia (lista “Rinnoviamo la nostra città”) e Andrea Niglia (Democratici Briaticesi). Quest’ultimo, viene ricordato, ha sposato Alessia Cavallaro, nipote di Francesco Giuseppe Bonavita (pluripregiudicato).
In particolare viene riportata un’intercettazione ambientale tra il geometra Salvatore Prostamo e Luigi Barillari, nipote di Francesco Giuseppe Bonavita e cugino di Andrea Niglia. Dal tenore delle intercettazioni traspare che “Antonino Accorinti non solo sosteneva la lista Prestia ma nutriva una forte avversione nei confronti di Andrea Niglia, tanto da manifestare la propria soddisfazione per la vittoria elettorale di Prestia, ma anche per la sconfitta di Niglia”. Secondo, poi, quanto dichiarato dal “ben informato” Salvatore Prostamo, Andrea Niglia “sembrava destinato ad essere eletto, poi perdeva l’appoggio di Antonino Accorinti che creava una lista avversa per impedire a Niglia di essere rieletto”.
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