«Cosenza come Bologna». Il grido si alza dalla maggioranza che fa capo al sindaco Franz Caruso e non lascia spazio ad interpretazioni. Dinanzi ad una sortita mediatica della Lega, la sua squadra di governo dà prova di compattezza sull’argomento “Ius Soli”. L’eco delle battaglie ideologiche che si stanno combattendo a Roma hanno evidenti strascichi anche alle latitudini silane, dove Palazzo dei Bruzi diventerà il secondo municipio italiano ad inserire tale principio nel suo statuto comunale.

Tutto nasce da un’intervista rilasciata al nostro network da Chiara Penna, presidente della Commissione Istruzione e Legalità. Ha spiegato di aver avuto rassicurazioni dal presidente del Consiglio comunale Giuseppe Mazzuca circa l’inserimento all’ordine del giorno della sua mozione per il prossimo 26 luglio. Quanto bastava per far drizzare le antenne al Carroccio.

Una discussione attesa quattro mesi

Era il quattro marzo, infatti, quando l’Assise bruzia approvò con la firma di tutta la maggioranza una mozione per discutere al Consiglio successivo la modifica dello statuto. Nel testo si faceva riferimento all’istituzione della cittadinanza onoraria da conferire ai minori nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero ma che abbiano completato almeno un ciclo scolastico o di formazione italiano. A distanza di più di quattro mesi, sembra arrivato il momento di passare alle vie di fatto.

La Lega: «Sarebbe un atto illegittimo»

Gli animi surriscaldati, nel silenzio di Fratelli d’Italia che in commissione aveva preannunciato battaglia, hanno messo sul chi va là i vertici cittadini della Lega, che hanno interessato della vicenda Simona Loizzo, capogruppo del Carroccio in Regione. L’avvocato Pio De Micieli De Biasi, dirigente cosentino del partito di Salvini, ha evidenziato come a suo avviso sarebbe illegittimo inserire il principio dello “Ius Soli” nello statuto comunale. Ha altresì sollecitato la segretaria generale Virginia Milano a mettere repentinamente un punto alla vicenda.

Levata di scudi dalla maggioranza

 A quel punto le chat della maggioranza diventano bollenti e si decide di prendere una posizione netta. Anzi, inequivocabile. Inizialmente i capigruppo stilano tre documenti differenti: uno per il Psi, uno per il Pd e uno per Franz Caruso Sindaco. Alla fine si opta in unità di intenti per una nota condivisa così da non sovrapporre dichiarazioni e pensieri. «La proposta di inserire lo “Ius Soli” tra i principi riconosciuti dallo Statuto comunale verrà discussa nel consiglio comunale del 26 luglio, su proposta del Presidente del Consiglio comunale Mazzuca – dicono Francesco Alimena, Raffaele FuoriviaIvan Commodaro, Francesco Gigliotti e Daniela Puzzo -. Assieme a Bologna, Cosenza riconferma la sua tradizione di città in prima linea sull’elaborazione e il riconoscimento dei diritti. Migrare è un diritto, la cittadinanza è un diritto e vanno regolamentati senza ideologie ma, come ribadisce la CEI, riconoscendone il fondamentale ruolo di inclusione e formazione della nuova Italia che cresce».

«E’ una scelta di buon senso prima ancora che di diritto. E siamo certi che anche tra le forze di minoranza prevarrà il buon senso e non il posizionamento ideologico. Per quanto riguarda la Lega, non è rappresentata in Consiglio comunale, evidentemente le sue posizioni sul tema non hanno trovato cittadinanza nell’elettorato cosentino. Viviamo - aggiungono - in un mondo complesso e composito, che richiede scelte coraggiose e non più derogabili. Estendere i diritti per non è mai un pericolo per la società, semmai un arricchimento».

Buffone (M5S): «Tempi maturi anche per lo Ius Scholae»

 Dalla Giunta, infine, si leva la voce anche dell’assessore al Welfare Veronica Buffone. Esponente in quota Movimento 5 Stelle, ribadisce con vigore il concetto espresso dai colleghi e rilancia un tema su cui i pentastellati cosentini stanno sostenendo Giuseppe Conte: lo “Ius Scholae”. «Non possiamo negare l'esistenza di tanti di questi minori sul nostro territorio e negare, di conseguenza, loro diritti civili e sociali di certo non ci rende una società democratica avanzata - ha detto -. Ecco perché ritengo importante superare le ideologie che ancora oggi ostacolano questo strumento inserendo lo “Ius Soli” quanto prima all’interno del nostro statuto. Saremmo, inoltre, la seconda città d’Italia a farlo e questo renderebbe Cosenza la prima città del Sud a garantire i minori stranieri».

«I tempi sono maturi soprattutto in ragione dell’attuale dibattito in Parlamento dove lo “Ius scholae” sta andando avanti. Una proposta – chiude - che riguarda da vicino quasi un milione di minori residenti in Italia. Chi completa un ciclo di studi nel nostro Paese dovrebbe avere il diritto di chiedere la cittadinanza italiana. Affrontiamo il tema a viso aperto. Crediamo o no nella potenza della scuola come fattore di integrazione?»