Tra le vittime di quel primo, inatteso bombardamento su Cosenza, il 12 aprile 1943, nel pieno del secondo conflitto mondiale, ci furono anche cinque bambini appena usciti dall'adiacente scuola Carmela Borelli del rione dello Spirito Santo

La statua scomparsa

Una scultura realizzata da Cesare Baccelli ne commemorava il ricordo. Ma durante i lavori di ristrutturazione della piazza, oggi intitolata a Luigi Cribari, quel monumento scomparve misteriosamente, probabilmente trafugato, per essere poi smembrato e rivenduto come ferro vecchio. Nell'anniversario di quel drammatico giorno è stata allora inaugurata una nuova installazione, realizzata e donata alla città da Gianni Zicarelli, artigiano specialista nel modellare l’acciaio corten, autore anche di un’altra opera, quella dedicata a Lucio Battisti posata davanti la Casa della Musica pochi giorni fa. Entrambi i lavori sono stati eseguiti gratuitamente.

Il taglio del nastro

Peraltro, Zicarelli è originario del quartiere e frequentò proprio le scuole dello Spirito Santo, oggi guidato da Massimo Ciglio. Gli alunni hanno animato la cerimonia con striscioni per la pace, la lettura di poesie e intonando Bella Ciao. Con la benedizione del rettore della Cattedrale Don Luca Perri, il nastro è stato tagliato da Giannino Dodaro, presidente del Comitato spontaneo Piazza Spirito Santo, costituito nel 1982, e dal sindaco Franz Caruso.

Sanatoria parziale

«Si rimargina, ma non del tutto, una vecchia ferita – ha commentato Giannino Dodaro – Grazie al nostro amico, persona molto generosa, Gianni Zicarelli, saniamo in parte quella bruttissima pagina politica per la città». Il presidente del Comitato si riferisce alla sparizione dell’opera di Baccelli. In quella fase, sotto la sindacatura di Eva Catizone, il monumento venne rimosso e conservato nel cantiere comunale di Via degli Stadi, di pertinenza del settore manutenzione. Poi sparì e non venne mai più ritrovato, nonostante la denuncia dell’allora prima cittadina, ai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale.

La guerra di ieri e di oggi

Le bombe di ieri e quelle di oggi, nella vicina Ucraina, sono legate da un filo rosso. Anche per questo la giornata ha assunto un valore particolare: «Questa manifestazione vuole essere anche un messaggio di pace importante per tutta Cosenza, che ha vissuto drammaticamente la storia della seconda guerra mondiale, sperando di non dover mai più riviverla».