Se dovesse arrivare in fondo potrebbe trattarsi del primo candidato a sindaco di etnia Rom in Italia, sicuramente il primo in corsa per guidare una città capoluogo.

L’esperienza del ghetto

La famiglia di Luigi Bevilacqua era tra quelle ammassate per anni nelle insalubri baracche accatastate ai margini del Crati a due passi dal Comune di Cosenza, spazzate via nel 2001 dal sindaco Giacomo Mancini, in una giornata da tregenda scandita da una fitta nevicata.

Servono competenze

Operaio con la passione per i libri, sta recuperando il tempo perduto: ha conseguito il diploma alla scuola serale e adesso è iscritto alla facoltà di scienze politiche all’Università della Calabria: «Bisogna studiare perché servono competenze, in ogni situazione» ha detto. All'ombra del Ponte di Calatrava, dove Bevilacqua è cresciuto, si andrà al voto nella primavera 2021.

Le priorità su cui puntare

Idee chiare sulle priorità: «Ci sono diverse cose da sistemare in città. Io non sono mai andato molto d’accordo con questa amministrazione e sicuramente vedo in giro troppa emarginazione. La prima cosa da fare è accorciare le distanze sociali».

Integrazione delle minoranze

Da attivista per l'integrazione è stato tra i promotori della norma regionale approvata al termine della scorsa consiliatura a Palazzo Campanella, con cui è stata riconosciuta per legge la minoranza Romanì.

L’altro candidato

Nei giorni scorsi aveva annunciato la sua candidatura anche Francesco De Cicco, assessore ai quartieri e riferimento politico di ampie aree dei quartieri popolari. «Francesco è un amico fraterno – ha sottolineato Bevilacqua – Entrambi gravitiamo nell’area di Via Popilia e tra di noi non ci sarà mai un dualismo. Al contrario: il fatto che vi siano due candidature che partono, mi passi il termine, dal basso è una grande notizia per tutte le persone che vivono in difficoltà ed anche uno stimolo ad emanciparsi».