VIDEO | La misura cautelare emessa dal Gip di Paola. Il ds dello spoke Cetraro-Paola avrebbe anche abusato dell'uso dei veicoli dell'Asp. È ritenuto responsabile di peculato ed è indagato anche per truffa, falso in atti pubblici e turbata libertà nella scelta del contraente (ASCOLTA L'AUDIO)
Tutti gli articoli di Cronaca
Dieci mesi di indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Cosenza con il coordinamento della Procura di Paola hanno condotto alla emissione di una interdittiva cautelare della durata di dodici mesi a carico di Vincenzo Cesareo, direttore sanitario dello Spoke Cetraro-Paola. L’ordinanza, emessa dal Gip della cittadina tirrenica, è stata eseguita dal Gruppo Tutela della Salute di Napoli.
Intercettazioni e pedinamenti
Cesareo è ritenuto responsabile del reato di peculato. Risulta inoltre indagato anche per truffa, falso in atti pubblici e turbata libertà nella scelta del contraente, oltre che per ulteriori ipotesi di peculato aventi ad oggetto farmaci ed altri presidi medici ospedalieri. Le indagini, caratterizzate anche da attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre che da servizi di osservazione e pedinamento, avrebbero consentito di acclarare una serie di condotte di peculato dell’auto aziendale poste in essere dal dirigente medico, il quale si sarebbe appropriato del veicolo in uso al presidio ospedaliero da lui diretto destinandolo al soddisfacimento di fini personali.
Con l'auto dell'Asp a fare acquisti all'Ikea
Tra le condotte contestate quelle di accompagnare amici e parenti in aeroporto, recarsi a fare acquisti all’Ikea di Salerno, portare a pranzi e cene, anche fuori regione, i propri familiari ed altri soggetti a lui legati da vincoli personali, talune volte anche pernottando presso strutture alberghiere.
Gli abusi durante la pandemia
Nel corso delle attività, inoltre, sono state documentate illecite condotte aventi oggetto l’effettuazione indebita, sin dal mese di giugno 2020, di tamponi molecolari per la ricerca del virus Covid19 a beneficio di numerosi soggetti a lui vicini, ed in ultimo anche l’indebita effettuazione di vaccini contro il citato virus su persone a lui legate da rapporti amicali.