Campane a festa e fuochi d’artificio per l’inizio del Giubileo Diocesano in occasione degli ottocento anni dalla consacrazione del Duomo di Cosenza, risalente al 30 gennaio 1222. Il passaggio attraverso la Porta Santa della Cattedrale, emblema del percorso verso la salvezza e verso Cristo, ha ufficialmente dato il via alle celebrazioni officiate dall’arcivescovo Francesco Nolè con la partecipazione del nunzio apostolico, monsignor Emil Paul Tscherrig.

Il dono dell’indulgenza

Il diplomatico rappresentante la Santa Sede, ha portato con sé la Bolla Pontificia emessa, per volontà di Dio, da Papa Francesco, per la concessione dell’indulgenza plenaria, sottoscritta dal Penitenziere maggiore, il cardinale Mauro Piacenza. L’indulgenza è da lucrare attraverso la confessione sacramentale, la comunione eucaristica e la preghiera, secondo le intenzioni del sommo Pontefice, da parte di fedeli cristiani davvero pentiti e spinti dalla carità.

Le tre date simbolo del Giubileo

Durerà fino al 25 gennaio 2023, con tre date particolarmente care alla comunità cristiana cosentina: il 12 febbraio e l’8 settembre, in occasione delle celebrazioni della Santa Patrona, la Madonna del Pilerio, ed il 25 giugno, nel quale ricorre l’anniversario della seconda consacrazione del Duomo, risalente al 1759 ed impartita dal vescovo Michele Maria Capece Galeota al termine dei restauri della facciata dell’edificio, adornata in stile barocco e poi riportata al proprio aspetto originario solo nel 1944, a margine di una nuova ristrutturazione cui seguì, nel 1950, la terza consacrazione da parte di monsignor Aniello Calcara.

L’elevazione a basilica

La solenne Santa Messa, con le limitazioni imposte dalle norme contro il Covid, è stata concelebrata inoltre dai vescovi delle diocesi del territorio della provincia, con la partecipazione delle autorità locali, civili e militari. Esposta sull’altare la preziosa Stauroteca, dono dell’imperatore Federico II. Nell’occasione del Giubileo il Vaticano ha elevato la Cattedrale a basilica minore. «Sarà il centro della comunità, spero possa contribuire a dare nuova vita soprattutto al borgo storico della città» ha detto il nunzio apostolico Emil Paul Tscherrig il quale ha poi rivolto un pensiero alle vittime della pandemia. «Io stesso ho avuto il Covid, una brutta bestia. Abbiamo ancora molti malati. Bisogna pregare e sperare nell’aiuto del Signore, che ci dia la salute e ci aiuti a superare questo difficile momento».