C'è un solo ambulatorio attivo nel capoluogo per la somministrazione ai bambini dai sei mesi ai sei anni, aperto un giorno a settimana per un'ora e mezza. I genitori denunciano: «Disorganizzazione inaccettabile»
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All’ingresso dell’ambulatorio di Via delle Medaglie d’Oro c’è un operatore incaricato di distribuire dei pezzetti di carta numerati a penna, da uno a cinquanta.
Come in una lotteria, bisogna essere lesti, ed anche fortunati, per impossessarsi di uno dei preziosi tagliandini, sgomitando tra la piccola folla di persone, mamme soprattutto, spesso con i figli in braccio, per guadagnarsi il diritto di vaccinare i propri figli. Una scena già censurabile in condizioni normali, addirittura deplorevole in tempo di Covid.
Tempi ristretti
Succede a Cosenza, dove la somministrazione del vaccino antinfluenzale gratuito riservato ai bambini di età compresa tra i sei mesi ed i sei anni è attiva un solo giorno a settimana, il mercoledì, dalle ore 15,30 alle ore 17. Il capannello inizia a formarsi già un’ora prima dell’orario di apertura, con disagi causati, come nella giornata odierna, da pioggia e freddo, facilmente immaginabili.
Prima la polizia, poi la denuncia social
A denunciare il disservizio attraverso i social, una collega giornalista, Annalia Incoronato, anche lei utente del servizio in quanto genitore. Nel parapiglia è intervenuta una pattuglia della polizia, a calmare gli animi. «Capisco che vi sia la necessità di calendarizzare in un preciso segmento temporale la somministrazione dei vaccini – ha poi commentato – Ma sul piano organizzativo, proporre il vecchio schema del mettersi in fila e del chi primo arriva, primo alloggia per accedere a questo servizio, di fondamentale importanza soprattutto in funzione della pandemia, è inaccettabile».
La proposta
Poi la proposta: «Basterebbe attivare un sistema di prenotazione telefonica oppure on line: ognuno saprebbe con precisione in che data e a che ora presentarsi, con enormi vantaggi per tutti in termini di efficienza e di qualità» .