Il vaccino prodotto dall’azienda americana Novavax non ha fornito un risultato importante, almeno per il momento a Cosenza. Un centinaio le vaccinazioni finora registrate. Attualmente è presente nel solo centro vaccinale del capoluogo Bruzio e, nei prossimi giorni, arriverà anche nella Sibaritide, ancora sprovvista. L’effetto Omicron 2 prende sempre più corpo in riva allo Jonio, nei giorni scorsi un focolaio ha colpito il personale operante nel pronto soccorso del “Nicola Giannettasio”.

Tra gli infetti anche i camici bianchi vaccinati e, addirittura, usciti da qualche mese dal Covid. «Omicron è un virus molto diffuso ma poco virulento», afferma il coordinatore della task-force che si occupa delle vaccinazioni anti-covid Martino Rizzo.

L’80% della popolazione cosentina ha completato il ciclo vaccinale, e anche sul fronte dei bambini (5/11 anni) la media provinciale supera quella nazionale. «Non c’è stata invece un’ottima risposta con il Novavax che è simile all’antiepatite. Ci aspettiamo che garantendo l’utilizzo anche in periferia ci possa essere un incremento». Le temperature di conservazione sono simili al normale frigorifero e ciò consente una maggiore distribuzione. Previste due dosi di somministrazione per via intramuscolare a distanza di 21 giorni l’uno dall’altra.