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LaPresse29-01-2012 Milano, ItaliacronacaMilano, controlli della Guardia di FinanzaNella foto: la Guardia di Finanza effettua controlli nelle vie dello shopping
I Finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno scoperto un professionista cosentino che negli anni dal 2010 al 2016 ha omesso di dichiarare al fisco compensi per oltre cinque milioni di euro ed omesso di versare imposte per oltre tre milioni e mezzo di euro.
Rilevato che lo stesso , per alcuni anni, non aveva presentato dichiarazioni fiscali, veniva avviata dai Finanzieri calabresi una specifica attività di verifica fiscale attraverso un accesso presso lo studio e l’effettuazione di accertamento bancari.
Le indagini finanziarie, svolte con riferimento agli ultimi cinque anni di attività, evidenziavano la presenza di numerosi rapporti di credito riconducibili al professionista, tra cui oltre sessanta conti corrente.
L’esame dei flussi finanziari consentiva alle Fiamme Gialle calabresi di ricostruire l’ammontare dei redditi annui conseguiti, relativi prevalentemente a prestazioni professionali documentate con parcelle o semplici preventivi di spesa, denominati “parcelle pro forma”, che non venivano registrate in contabilità né, tantomeno, confluivano nelle dichiarazioni fiscali.
I diversi clienti sentiti in merito alle prestazioni ricevute ed ai pagamenti effettuati hanno confermato di aver fruito dei servizi del professionista e di averlo regolarmente pagato senza ricevere regolare fattura o parcella.
Il professionista , seppur evasore totale, manteneva un elevato tenore di vita ed è risultato proprietario di diciassette immobili per i quali non ha versato né le imposte sui redditi di fabbricati né i tributi locali (I.M.U.) per oltre ventimila euro.
A conclusione dell’attività è stato contestata l’omessa dichiarazione di imposte per oltre tre milioni e mezzo di euro ed il professionista è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Cosenza per il reato di omessa dichiarazione.
Il professionista è stato altresì segnalato all’ordine professionale per aver omesso di versare, alla cassa forense, contributi per oltre duecentomila euro. Al fine di assicurare la restituzione delle imposte evase ed il pagamento delle relative sanzioni sono state attivate le procedure finalizzate al sequestro di beni patrimoniali per un valore equivalente alle imposte evase.